mercoledì 27 febbraio 2013

"Polpette al limone e porri" per l'ultima parte dello Starbooks di Febbraio 2013

Ultimo appuntamento mensile dello Starbooks con "Jerusalem" di Yotam Ottolenghi Sami Tamimi... purtroppo! Anche questo libro, come altri dello Starbooks, mi farà compagnia ancora a lungo, perché sono molte le ricette che voglio provare... 
Questo libro mi è piaciuto tantissimo, dalla forma al contenuto. Le ricette sono sempre ben spiegate, nulla è lasciato al caso. A volte mi stupisco quando trovo un libro così, ma questa dovrebbe essere la "normalità" in un libro di cucina, no?!?
L'ultima ricetta che ho scelto è una ricetta di polpette, ma non le solite polpette!!!
Gli autori introducono la ricetta con una domanda: "Cosa ci fa una ricetta di carne nella sezione verdure?" Ebbene, ciò che rende queste polpette così speciali, è che il gusto dei porri tiene il confronto con la carne, mentre la carne è più uno sfondoSi tratta di un rovesciamento di ruoli rispetto ad altre polpette. Il risultato è una struttura leggerissima, con un delizioso sapore di limone. 
La ricetta è stata fornita da Tamara Meitlis, una cuoca turco ebraica e grande amica degli autori, ed è tipica degli ebrei di Smirne. Come con la maggior parte dei turchi, non si scherza con le ricette di Tamara, che dice: "Certo, la si può fare in modo diverso, se vi piace", dice con un sorriso generoso, "ma solo se volete sbagliare!" Tamara ha ragione. Le ricette sefardite, in particolare quelle della cucina turca, sono state perfezionati nel corso delle generazioni e vengono rispettate religiosamente. A pensarci bene, questo è vero per la maggior parte delle cucine di Gerusalemme, e si dovrebbe cambiare una ricetta tradizionale, quando siete sicuri che non vi è alcun anziano dietro le spalle...! Queste polpette sono un antipasto meraviglioso, dopo il quale si può servire quasi tutto. Come variante, è possibile cuocere più a lungo le polpette, senza stufarle nel brodo, e servirle calde con una fetta di limone.

Ricette per tutti i gusti dalle altre Starbookers!


Ale di Menuturistico: Helbeh- Torta al fieno greco
Patty di Andante con gusto: Pollo all'Arak e clementine
Stefania l'Arabafelice: Kofta b'siniyah
Emanuela l'Arricciaspiccia: Basic Hummus
Roby di Lechategoiste: Chocolate krantz cakes
Gaia - La gaia celiaca: Mejadra 
Cristina - Vissi d'arte e di cucina: Pollo arrosto con topinambur e limone

 


Ingredienti per 4 persone, come antipasto (per me anche di più)



6 porri grandi tagliati (800g circa in totale)

250 g di carne di manzo macinata 

90 g di pangrattato

2 uova medie da allevamento all'aperto 

2 cucchiai di olio di semi di girasole

200-300 ml di brodo di pollo

80 ml di succo di limone (2 limoni circa)
80 g di yogurt greco
1 cucchiaio di prezzemolo tritato finemente
sale e pepe nero

Tagliare i porri a rondelle di 2 cm circa di spessore e cuocerli al vapore per circa 20 minuti, o finché saranno ben morbidi. Scolarli e lasciarli raffreddare, quindi strizzarli bene dentro un canovaccio, per eliminare eventuali residui d'acqua. Tritare i porri in un robot da cucina, con la funzione "pulse" finché saranno ben tagliati ma non spappolati. Mettere i porri in una ciotola capiente, con la carne, il pangrattato, le uova, cucchiaino e ¼ di sale e 1 cucchiaino di pepe nero. 
Formare delle polpette piatte, di circa 7cm x 2cm, ne dovreste ottenere 8 (io ne ho ottenute 10). Mettere in frigorifero per 30 minuti
Scaldare l'olio su fuoco medio-alto, in una padella grande e con il fondo pesante (io ne ho usata una antiaderente), fornita di coperchio. Rosolare le polpette su entrambi i lati fino a doratura, procedendo in lotti, se necessario. 
Pulire il fondo della padella con un tovagliolo di carta, poi mettere le polpette leggermente sovrapposte, se necessario. Versare tanto brodo di pollo quanto ne serve per ricoprire le polpette ma non del tutto. Unire anche il succo di limone e ½ cucchiaino di sale. Portare ad ebollizione, coprire e cuocere a fuoco basso per 30 minuti circa. Togliere il coperchio e cuocere ancora per pochi minuti, se necessario, fino a quando il liquido sarà quasi del tutto evaporato. Togliere la padella dal fuoco, prelevare le polpette e farle intiepidire. Servire le polpette appena tiepide, o temperatura ambiente, con un po' di yogurt greco e una spolverata di prezzemolo tritato.


Note personali. 
Anche stavolta tutto è filato liscio... e le polpette sono veramente deliziose, con una consistenza ed un gusto stupendi! 
Le vedrei bene anche servite durante un aperitivo, ma in un formato più piccolo, avvolte in una foglia di porro sbollentata e una fettina di limone a completare il tutto :-)


Vi ricordate che, all'inizio del mese, tutte noi Starbookers vi abbiamo parlato dello Starbooks Re-done...?  Qui entrate in pista voi, con tutte le ricette che avete provato dai libri che abbiamo "starbookkato" finora. Sia quelle già provate da noi, che le altre presenti nei libri. L'appuntamento è per il primo mercoledì di ogni mese, giorno in cui pubblicherete sul vostro blog la ricetta scelta, e metterete il link nei commenti al post di chi ha proposto quella ricetta. Se la ricetta non è mai stata provata da noi, mettete comunque il link in una delle ricette del libro: lo vedremo! Come fare per conoscere tutti i libri e le ricette provate finora...? Qui e qui, trovate l'indice con i link alle nostre ricette. Vi aspettiamo mercoledì prossimo!!! 

lunedì 25 febbraio 2013

La "Red Velvet Cake" per l'MTChallenge di Febbraio 2013

Gennaio, è stato (finalmente) il mese di Stefania, fresca vincitrice dell'MTC di Ale e Dani, con i suoi pici gluten free. E cosa ha pensato di proporre la dolce Stefania per la sfida di Febbraio...? Una torta americana in versione gluten free! In molti ci aspettavamo una ricetta siciliana, ma lei ha stupito tutti... :-)
Ecco, non è che io ami molto questo genere di torte così "ricche", ma la curiosità di provare la ricetta di Stefania e di cucinare gluten free, hanno avuto la meglio :-) 

La celiachia è un'intolleranza permanente al glutine, che è la parte proteica che si trova sia nel frumento (grano) che in altri cereali (farro, orzo, segale, avena, etc.). L'assunzione di questa proteina, che non viene assorbita dall'intestino dei celiaci, ma considerata come un agente tossico, provoca reazioni che vanno da quelli meno gravi come il mal di pancia, a quelli decisamente più seri come l'intossicazione alimentare e altro ancora. Quindi, si capisce bene quali difficoltà incontrino nell'alimentazione tutte le persone affette dal morbo celiaco. Perché il glutine si trova anche in alimenti all'apparenza insospettabili, quindi attenzione alle etichette! Se dovete cucinare per una persona celiaca, e sull'ingrediente da utilizzare non compare la spiga barrata o avete un dubbio, non usatelo, o verificate sui prontuari se quel prodotto sia o meno gluten free.

Per la realizzazione della base, ho seguito la ricetta di Stefania, che riporto: 

Red Velvet Cake
160 gr di farina di riso sottilissima tipo amido (Le Farine Magiche Lo Conte, Pedon, Rebecchi)
60 gr di fecola (Cleca, Pedon, La Dolciaria, Sma & Auchan)
30 gr di farina di tapioca (che potete sostituire con Maizena)
1/2 cucchiaino da tè di sale
8 gr cacao amaro (Venchi, Easyglut, Pedon, Olandese
110 gr burro non salato a temperatura ambiente
300 gr di zucchero
3 uova medie (io uso quelle bio codice 0, ma non è rilevante ai fini della celiachia)
1 cucchiaino da caffè di estratto vaniglia bourbon (o i semi di una bacca, ma non usate la vanillina)
240 ml di buttermilk (ma se non lo trovate, fate inacidire per 20 minuti la stessa quantità di latte con un cucchiaio di limone)
1 cucchiaio di colorante rosso (Rebecchi e Loconte)
1 cucchiaio di aceto bianco
1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio
Pre-riscaldate il forno a 175°C.
In un recipiente mescolate le farine, il sale, il cacao. In un altro recipiente, sbattete il burro per 2-3 minuti, finché sarà soffice e poi aggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.
Aggiungete le uova, una alla volta, sbattendo 30 secondi dopo ogni aggiunta.
Mescolate il colorante al buttermilk e quindi versate poco per volta al composto di burro, alternando le polveri al buttermilk. Possibilmente iniziate e finite con la farina. Aggiungete anche la vaniglia e mescolate.
In una tazzina (capiente) mescolate il bicarbonato all’aceto bianco, facendo attenzione a versarlo subito nell'impasto (altrimenti ve lo troverete per tutta la cucina) e incorporatelo bene con una spatola.
Imburrate due teglie da 18/20 cm e spolverizzate con farina di riso. Fate cuocere per 40/45 minuti, o finché non vedete che è cotto (con il trucchetto dello stuzzicadenti!)
Lasciate raffreddare la torta dentro la teglia (potete usarne anche una in silicone, ma è meglio usare la  carta forno per evitare contaminazioni) per 10 minuti. Poi toglietela dalla teglia e lasciatela raffreddare, quindi fasciatela nella pellicola trasparente. Fatela riposare in frigo per diverse ore (io l'ho lasciata tutta la notte). In questa maniera sarà più facile da tagliare senza che si sbricioli e sarà più semplice mettere la farcitura. Non spaventatevi se vi sembra troppo dura, perché a temperatura ambiente tornerà morbidissima.
Questa è la ricetta base, a questa si possono aggiungere infiniti sapori. Si può conservare in frigo in un contenitore ermetico e riutilizzare quando se ne ha bisogno.





Per la farcitura della torta ho pensato a delle mele, le Granny Smith, per la loro consistenza croccante e il sapore acidulo, in modo da ottenere un risultato finale non troppo dolce, in linea con i miei gusti.  Alle mele ho unito dello zenzero e del pepe lungo. La base della farcitura è rimasta la Butter cheesecream di Stefania, con meno burro e meno zucchero :-) 

Crema al formaggio, mele, zenzero e pepe

Ingredienti

250 g di formaggio cremoso tipo Philadelphia
80 g di burro a temperatura ambiente
80 g di zucchero al velo 

2 mele Granny Smith, sbucciate, private dei torsoli e tagliate a dadini
un pezzetto di zenzero grattugiato (o in polvere)
una noce di burro
pepe lungo q.b. (o altro pepe profumato tipo Szechuan)

Per la decorazione

granella di nocciole
semi di papavero




Cuocere le mele in un tegame antiaderente su fuoco medio basso, insieme alla noce di burro, allo zenzero e al pepe macinato, finché si saranno ammorbidite ma non spappolate, unendo acqua se necessario. Ci vorranno 10 minuti circa. Mettere da parte e far raffreddare. Mentre le mele raffreddano, preparare la crema al formaggio, sbattendo il burro con lo zucchero fino ad
 ottenere una crema morbida, poi unire il formaggio. Aggiungere le mele raffreddate a 2/3 della crema e amalgamare. Farcire la torta con la crema di formaggio e mele, aiutandovi con una spatola per dolci. Io ho fatto una torta a tre strati, anche se in realtà ne avrei voluti fare quattro, se quest'ultimo non mi si fosse rotto fra le mani... 
Con la crema tenuta da parte, spatolare i bordi e la superficie della torta, quindi rivestire  i bordi con la granella di nocciole, e la superficie sia con la granella di nocciole che con i semi di papavero. Terminate infine con una "rosa" di buccia di mela. Conservare in frigorifero fino a mezz'ora prima di servire, perché la torta dà il meglio se gustata a temperatura ambiente.
Con questa ricetta partecipo all'MTC di Febbraio.


mercoledì 20 febbraio 2013

Starbooks di Febbraio 2013: sorprendenti "Thaini cookies"


Eccoci al secondo appuntamento con lo Starbooks di Febbraio e con Yotam Ottolenghi, Sami Tamimi e il loro "Jerusalem". Scrivono gli autori che, quando si tratta di cibo, gli israeliani possono essere molto volubili. Un giorno, tutti scoprono una nuova delizia, che diventa la migliore in assoluto, ma la cosa dura cosa non dura a lungo, ma solo fino alla scoperta successiva!
Questo è stato il caso dei Tahini cookies che si potevano trovare, fino a qualche anno fa, insieme all'halva, ovunque nei bar e nei caffè della città. La passione per i biscotti è diminuita, quella per l'halva no!
La Thaini , è la versione locale del burro d'arachidi, quando viene mischiata con il miele, diventa la colazione più deliziosa... I biscotti Tahini sono una via di mezzo tra gli short biscuit e l'halva, con la texture dei primi e l'aroma dei secondi.
Per me sono stati una deliziosa e soprendente scoperta :-)

Cosa troverete sulla tavola delle atre Starbookers...?


Ale di Menuturistico: Saffron Chicken and Herb Salad
Patty di Andante con gusto: Musabaha (ceci caldi con hummus e pita tostata)
Stefania l'Arabafelice: Latkes
Emanuela l'Arricciaspiccia: Roasted cauliflower and hazelnut salad
Gaia - La gaia celiaca: Muhallabia
Cristina - Vissi di cucina: Risotto d'orzo con feta marinata




Ingredienti (per 30-32 biscotti)

130 g di zucchero semolato
150 g di burro a temperatura  ambiente
110 g di Thaini (pasta di sesamo)
½ cucchiaino di essenza di vaniglia (per i semi di ½ baccello)
25 ml di panna
270 g di farina bianca (00)
1 cucchiaino di cannella in polvere

Preriscaldare il forno a 180°- 200°C (statico). Mettere burro e zucchero in una ciotola e lavorarli con lo sbattitore elettrico per un minuto circa, a velocità media. Il composto dovrà essere amalgamato ma senza essere montato. Con lo sbattitorr ancora acceso, unire la tahini, la vaniglia e la panna. Unire anche la farina e lavorare ancora per un minuto circa, finché l'impasto starà insieme. Traferire su una superficie di lavoro e impastare finché sarà liscio. Prelevare dei pezzi d'impasto del peso di 20 g (circa) l'uno e formare delle palline tra i palmi delle mani. Con il dorso di una forchetta, fare una leggera pressione sulla pallina, in modo che vi rimangano impressi i rebbi della forchetta. Trasferire su una teglia rivestita con carta forno, tendendo una distanza di 3 cm circa tra una pallina e l'altra. Continuare fino all'esaurimento dell'impasto. Spolverizzare con la cannella in polvere e cuocere per 15-17 minuti, fino a doratura. Traferire su una gratella e far raffreddare bene, poi trasferire in una scatola per biscotti. Si conservano fino a 10 giorni (ma non dureranno tanto!).

Note personali. Mi ripeto come mercoledì scorso, ma quando segui una ricetta che non richiede nessuna modifica per la riuscita,  questo è decisamente rilassante. Non siate scettici e provate questi biscotti perché hanno una consistenza e un gusto deliziosi!!!

lunedì 18 febbraio 2013

Pane Pitta - Khubz (eish shami)

Mercoledì scorso avevo lasciato "in sospeso" la ricetta del Pane Pitta o Pita, proprio per dedicargli un post a parte, come merita! Questo pane è diffuso in tutto il Medio Oriente e nel Nord Africa, e viene utilizzato soprattutto per essere farcito, ad esempio con Falafel, Salsa Thaini, Hummus.... ma anche come "posata" per carne e verdura. O con i mezze, per raccogliere tutte le deliziose creme di questa coinvolgente cucina, che adoro!
La ricetta che seguo per la preparazione, è quella di Claudia Roden e del suo libro "La Cucina del Medio Oriente e del Nord Africa", adoro anche questo! Ogni volta che leggo una ricetta su questo libro, mi sembra di trovarmi nei luoghi descritti, e mi immedesimo nelle situazioni che descrive così bene l'autrice...

In Medio Oriente, così come in quasi tutto il mondo, il pane è il primo alimento, e ne esistono diverse varietà. Il più comune è rotondo, piatto, solo leggermente lievitato e vuoto all'interno. E' un pane morbido, soffice e poroso, quindi perfetto per raccogliere i sughi. Da molti, e più di ogni altro cibo, è considerato un dono di Dio, infatti, l'affamato bacia il pane che gli viene donato prima di mangiarlo. E se del pane dovesse cadere a terra, questo verrebbe immediatamente raccolto e messo sul tavolo, rispettosamente. 
L'abitudine di fare il pane in casa, nonostante si trovi facilmente nei negozi, non è ancora andata persa (per fortuna!). Spesso si usa spezzettare il pane, ed usarlo come base per minestre, insalate, stufati. 
La pitta diventa secca e dura in fretta, ma si può farla rinvenire facilemente, spruzzandola leggermente d'acqua e scaldandola sotto il grill o nel forno. Regge benissimo la congelazione, al momento dell'utilizzo,  basta passarla direttamente nel forno o sotto il grill.

Croûtons abbrustoliti e crostini fritti

Per i croûtons, bisogna tagliare orizzontalmente i pani pitta, e metterli nel forno caldissimo per 10 minuti circa o finché saranno ben croccanti. Spezzettarli con le mani e servirli su un piatto come accompagnamento per le zuppe, o come base per un'insalata. Assorbiranno il condimento e saranno deliziosi...
Per i crostini fritti, dividere il pane a metà, sempre orizzontalmente, poi tagliarlo in triangoli, e friggerli in olio caldissimo finché saranno dorati. Sgocciolare e servire come guarnizione per insalate e piatti di verdura.



Ingredienti (per me 8 pani)

500 g di farina bianca (00)
15 g di lievito di birra fresco o 7 g di lievito di birra disidratato (se uso quello secco ne metto la metà perché 7 g corrispondono a 25 g di quello fresco, almeno in Italia)
zucchero
olio (exv d'oliva)
 ½ cucchiaino di sale 

Stemperare il lievito in 1 dl circa di acqua tiepida (con quello secco non è necessario), unendo anche un pizzico di zucchero. Mescolare e lasciare in un luogo tiepido per 10 minuti o finché sulla superficie si forma la schiuma. Setacciare la farina, con il sale, e raccoglierla in una terrina tiepida (o nella ciotola dell'impastatrice, sempre tiepida), Fare un incavo al centro e versare il lievito preparato, mescolare, aggiungendo lentamente 2 dl circa di acqua tiepida, quanta ne basta per ottenere un composto morbido. Lavorare energicamente il composto nella terrina o sulla spianatoia per circa 15 minuti, finché sarà liscio e non più appiccicoso (nell'impastatrice ci vorrà un po' di meno). Se volete un pane più soffice, unite anche 1-2 cucchiai d'olio all'impasto (io li metto). Con un po' d'olio, oliare la terrina e la palla di pasta, rigirandola bene: questo eviterà che l'impasto si secchi formando delle crepe e compromettendo la lievitazione. Coprire con un telo inumidito e far lievitare per almeno due ore ( o fino al raddoppio). Riprendere la pasta e lavorarla ancora per qualche minuto, poi prelevarne dei pezzi grandi all'incirca come una grossa patata, o meno (a seconda di come volete grossi i pani). Appiattire leggermente i pezzi di impasto su una spianatoia, con il palmo della mano o con un matterello infarinato, fino allo spessore di ½ cm circa. Spolverizzare i dischi ottenuti con della farina, e posizionarli su un telo infarinato, coprendoli con un altro telo leggermente infarinato, e lasciarli lievitare in un luogo tiepido al riparo da correnti d'aria. Io posiziono ogni pane su un pezzo di carta forno, perché poi mi risulta più facile il trasferimento sulla placca, ed evito di rompere o schiacciare il pane, compromettendo la giusta crescita in cottura. 
Riscaldare il forno (statico) alla massima temperatura (il mio  250°C) per almeno 20 minuti, e negli ultimi 10 mettere la placca da forno unta, in modo da averla caldissima, facendo attenzione che l'olio non bruci (io la metto in forno solo per 5 minuti). Nel frattempo i pani saranno lievitati, farli scivolare, delicatamente, sulla placca (tenendoli a qualche cm di distanza uno dall'altro), e spennellare con poca acqua (tiepida) in modo che non si brucino. Cuocere per 6-10 minuti e non aprire mai il forno in questa fase (o i pani si sgonfieranno!). L'odore del lievito sarà sostituito da quello del pane che cuoce... stupendo! Sfornare e togliere immediatamente i pani dalla placca, e posizionarli su una gratella. Se il vostro forno non dovesse scaldare abbastanza, in modo che la parte inferiore e quella superiore della pitta si separino formando la caratteristica sacca, cuocete il pane sotto il grill, mettendolo nella parte più bassa del forno, in modo che crescendo non vada a toccare il grill e si bruci. Rigirarlo non appena sarà ben cresciuto e cuocerlo ancora per un minuto.
Riporre i pani ancora caldi in un sacchetto di plastica (io uso quelli per congelare) per mantenerli soffici ed elastici, fino al momento di servire. 





Varianti

- Si può sostituire un terzo della farina bianca con altrettanta integrale, e avrete il pane Baladi, vedi qui sotto




- Con lo stesso impasto si possono fare dei pani guarniti, basta spennellare la superficie con olio d'oliva mescolato con qualche goccia di succo di limone, e cospargere con abbondante zahtar (mix di spezie: buoinissimo!); questo pane si chiama mnaquish bi zahtar, oppure con semi di sesamo, gherigli di noce tritati o ancora, si può colorare l'olio con della paprika.
- Un delizioso "spuntino", si prepara facendo un incavo sulla superficie del pane lievitato e sgusciandovi un uovo, spolverizzandolo di sale e pepe prima di metterlo in forno. L'uovo cuocerà insieme al pane.
- Per un pane alle olive, premere nella pasta cruda, olive nere snocciolate. 

Le varianti possono essere infinite, basta giocare un po' con la fantasia... comunque mangerete un pane buonissimo!

mercoledì 13 febbraio 2013

Starbooks di Febbraio: Ottolenghi, "Jerusalem" e... i "Falafel"




L'appuntamento con lo Starbooks di Febbraio 2013, ci ha portato ad incrociare nuovamente la strada di Yotam Ottolenghi, stavolta in compagnia dell'amico e socio Sami Tamimi in "Jerusalem". 
Dopo l'esperienza dello scorso Maggio con Plenty (qui, qui e qui), abbiamo deciso di andare alla scoperta dell'ultimo lavoro dello chef italo-tedesco Ottolenghi e di Tamimi.... Siete curiosi? Ci innamoreremo anche di questo libro?!? Plenty era piaciuto tantissimo a tutte noi starbookers, e tra le ricette provate da quel libro, ho amato particolarmente i Pancakes verdi con burro al lime. Un'amica mi ha prestato anche un altro libro di Ottolenghi, "The Cookbook" da cui ho voluto provare queste buonissime Frittelle al cavolfiore!
Con Jerusalem, Yotam e Sami, hanno voluto fare un viaggio nel passato, nella città in cui hanno vissuto la prima parte della loro vita, parallelamente. Yotam nella parte ebraica di Gerusalemme, Sami in quella musulmana. La loro amicizia, è l'ennesimo esempio di come queste culture possano convivere, con intelligneza, in armonia...  
L'incontro tra i due autori è avvenuto solamente a Londra, dove entrambi si sono trasferiti anni dopo. Nel libro ci sono le ricette tradizionali, ma anche nuove proposte, che utilizzano comunque gli ingredienti "tipici" della cucina di Gerusalemme. Gli abitanti della città utilizzano le materie prime offerte dalla terra che li circonda, la cui lista è quasi infinita: pomodori, ocra, cavolfiori, zucchine,melanzane, carciofi, limoni, pesche, pere, fichi, etc...
Gerusalemme è un melting pot delle numerosissime culture che vi hanno trovato casa, dai Monaci Greco- ortodossi, agli Arabi cristiani, agli ebrei argentini, fino a quelli del sud dell'India... Di conseguenza, la vastità della cucina di questa zona, non avrebbe permesso di includere nel libro tutte le ricette esistenti! Gli autori hanno semplicemente seguito il loro gusto personale, proponendo quello che amano mangiare e cucinare...
Ogni ricetta inizia con una deliziosa introduzione, in cui viene raccontata la storia del piatto, e alcuni aneddoti familiari degli autori, come nel caso dei Falafel, la ricetta che ho scelto di preparare per oggi. A Gerusalemme vengono preparati con i ceci, mentre in altre zone del Medio Oriente vengono utilizzate le fave, o ancora i due legumi mischiati. I legumi... io non li amo, ma per i Falafel e l'Hummus faccio delle eccezioni...!!! 
Falafel e Hummus sono il cibo più caratteristico della Gerusalemme musulmana. 
Da ragazzino, Sami veniva mandato tutte le mattine al negozio di Abu Shukri, per comprare hummus e falafel appena fatti per la colazione dei suoi fratelli maggiori, ma si faceva pagare "qualcosina" per il lavoro svolto, che poi spendeva in un negozio di dolci!
I falafel vengono venduti come snack, accompagnati da pita con hummus, thaini sauce, salsa piccante ai peperoncini rossi e insalata a tagliata in pezzi.
A Gerusalemme ovest, come nel resto di Israele, sono stati gli ebrei yemeniti ad arrivare nel paese nella prima metà del 20 °secolo, hanno aperto negozi di falafel, e hanno introdotto il cibo di strada nella comunità ebraica per la prima volta.

Non preoccupatevi del fatto che i ceci vengano usati crudi, fa parte del procedimento! 
Se non avete un termometro per misurare la temperatura dell'olio, fate una prova friggendo un falafel, per vedere se nei 4 minuti previsti per la cottura, sarà cotto dentro senza essere bruciato fuori.

Cosa avranno scelto le atre Starbookers....?
Ale - Menù Turistico: recensione del libro e Pollo con cipolle caramellate e riso al cardamomo 
Mapi - La Apple Pie di Mary Pie: Quaglie brasate con albicocche secche e ribes 
Stefania l'Arabafelice: Ghraybeh 
Gaia - La Gaia Celiaca: Balilah 
Cristina - Vissi di cucina: Spice cookies 
Patty - Andante con gusto: Semolina, coconut and marmelade cake




Ingredienti per 4 persone

250g di ceci secchi
½ cipolla media tritata finemente (80g)
1 spicchio d'aglio tritato
1 cucchiaio di prezzemolo tritato finemente
2 cucchiai di coriandolo tritato finemente (io ne ho messo solo uno)
¼ di cucchiaino di pepe di Cayenna (per me peperoncino)
½ cucchiaino di cumino in polvere
½ cucchiaino di coriandolo in polvere
¼ di cucchiaino di cardamomo in polvere
½ cucchiaino di lievito in polvere (per torte salate a lievitazione istantanea)
1 cucchiaio e ½ di farina bianca
750 ml circa di olio di semi di girasole, per friggere
½ cucchiaino di semi di sesamo, per il rivestimento
sale


Salsa Thaini *

75g di Tahini paste light (io ho usato quella normale) 
60 ml di acqua
1 cucchiaio di succo di limone
½ spicchio d'aglio tritato



Mettere i ceci in una ciotola capiente e coprirli con acqua fredda, in quantità pari al doppio del volume dei ceci. Mettere da parte per tutta la notte. Il giorno dopo, sgocciolare bene i ceci, mischiarli con la cipolla, l'aglio, il prezzemolo e il coriandolo. Per un miglior risultato, sarebbe meglio utilizzare un tritacarne per la parte successiva. Mettere il mix di ceci nel tritacarne e passarli con il disco fine per due volte. Se non avete il tritacarne (come me!), utilizzare un robot da cucina (mixer). Mettere poco mix per volta, e azionare per 30-40 secondi, finché il composto sarà tritato finemente ma non molle o pastoso, e starà insieme. Unire le spezie, il lievito in polvere ¾ di cucchiaino di sale, la farina e 3 cucchiai d'acqua. Amalgamare bene con le mani finché il composto sarà liscio e uniforme.Coprire e mettere in frigorifero per almeno un'ora. 
Riempire una casseruola adatta a friggere, con l'olio di semi di girasole, in modo da avere una profondità di 7cm circa. Riscaldare l'olio ad una temperatura di 180°C.
Con le mani bagnate, premere un cucchiaio di mix nella mano, e formare una polpettina schiacciata o una pallina grossa come una piccola noce, 25 g circa (si può usare anche una paletta per gelato bagnata). Premere bene perché le palline tendono a rompersi e sgretolarsi. Cospargere le polpettine con una piccola quantità di semi di sesamo, e cuocere in olio profondo per 4 minuti o finché saranno ben dorate. E' importante che i falafel siano ben asciutti all'interno. Scolare in un colino foderato con carta assorbente da cucina e servire subito. Io li ho serviti con Thaini sauce*, pane pita ed insalata: DELIZIOSI!!!

La ricetta del pane pita non c'è in Jerusalem. Io l'ho preparato seguendo la ricetta di Claudia Roden,  e del suo stupendo libro "La cucina del Medio Oriente e del Nord Africa". Prestissimo la ricetta...!!!

*Salsa Thaini
Mettere tutti gli ingredienti per la salsa Thaini in una ciotola, unendo anche un pizzico di sale. Mischiare bene, ed aggiungere poca acqua, se necessario, per ottenere una consistenza simile a quella del miele. 

Note personali.
Ricetta perfetta, spiegata nei minimi dettagli, in modo da ottenere un ottimo risultato! Io adoro i falafel!!!

Ci vediamo mercoledì prossimo con un'altra ricetta per lo Starbooks!

venerdì 8 febbraio 2013

Intramontabili "Frittelle di mele"

Uno dei ricordi più vivi che ho della cucina di mia mamma sono le Frittelle di mele. La ricetta della sua pastella non l'ho mai memorizzata, utilizzava sicuramente uova, latte e farina, ma di più non so! Mi è sempre piaciuto mangiare, ma non cucinare...! Sono passata dalla "cucina per la sopravvivenza" della fine adolescenza, alla "cucina per passione" di qualche anno dopo. La prima ricetta che decisi di preparare per il gusto di farlo, e non solo per "sfamarmi", furono le chiacchiere che, per puro caso (o forse no!) , è anche la prima che ho pubblicato sul blog... Le mie chiacchiere in gioventù furono un disastro, l'impasto si attaccò al piano di lavoro ed io ero decisamente demoralizzata... per fortuna arrivò mio padre a "soccorrermi", così qualcosa riuscimmo a salvare... La passione per il fritto è rimasta, anzi è cresciuta. Non è che io frigga così spesso, ma mi piace, e mi piace farlo bene.
Ma tornando alle frittelle di mele da cui sono partita... la ricetta che ho scelto, proviene dal delizioso libricino di Anneliese Kompatscher "La cucina nelle Dolomiti". La pastella non prevede latte tra gli ingredienti, che invece si trova nella maggior parte delle ricette, ma vino bianco, che dona un'aroma delizioso a queste frittelle. Di certo mia mamma non usava il vino, visto che le frittelle erano destinate a delle bambine.... Io ho voluto provare questa ricetta, proprio perché sono stata attirata dalla presenza del vino.



Ingredienti per 4 persone

3-4 mele saporite (io ho utilizzato delle Fuji, che sono molto profumate e hanno un gusto dolce-acidulo. Sono ottime anche per la cottura, perché rimangono sode e compatte)
zucchero, rum e succo di limone (q.b.)

Per la pastella

125 g di farina setacciata
un bicchiere di vino bianco (sono andata a occhio, fino a raggiungere la giusta densità, la prossima volta misurerò con precisione! )
2 cucchiai di burro fuso
una presa di sale
una spruzzata di grappa
2 uova

grasso per friggere (olio di semi di arachidi)

Per servire

cannella in polvere 
zucchero





In una ciotola abbastanza capiente, preparare una pastella con la farina ed il vino bianco, unirvi il burro, il sale, la grappa e i tuorli d'uovo (tenere da parte gli albumi). Lasciar riposare in un luogo caldo per 1-2 ore (io ho coperto la ciotola con il coperchio e l'ho avvolta in una coperta). 
Sbucciare le mele, liberarle dai torsoli e tagliarle a fette dello spessore di un dito. Mettere le mele in un piatto piano, e cospargerle con lo zucchero, il rum e il succo di limone. Far riposare sotto il peso di un altro piatto per mezz'ora. Tamponare e asciugare le mele. Montare gli albumi a neve fissa (anche un po' meno), ed incorporateli lentamente alla pastella. Io inizio aggiungendo solo un po' d'albume, mescolando, per ammorbidire il composto, poi unisco il resto, poco per volta e con delicatezza. Riscaldare abbondante olio in una padella adatta ai fritti (180°C circa). Passare ogni singola fetta di mela (la mia mela era asimmetrica!) nella pastella e friggere fino a doratura. Scolare, e far asciugare su carta assorbente. Servire calde o tiepide, cospargendo le frittelle con zucchero e cannella. Sono buonissime anche accompagnate da salsa alla vaniglia...

mercoledì 6 febbraio 2013

Starbooks Redone

Oggi niente ricetta, ma una bella novità per tutti gli appassionati dello Starbooks... 
Vi avevo detto che ci sarebbero state delle belle sorprese, esatto? Eccone una:
Volete partecipare ad una raccolta di tutte le ricette che abbiamo provato finora, ma anche di quelle che non abbiamo testato, da tutti i libri che recensiti per lo Starbooks dall'inizio di questa meravigliosa avventura poco più di un anno fa? Bene, da adesso potrete sbizzarrirvi!!! 
L'idea è questa, provate le ricette che volete (magari lo avete già fatto), e postatele il primo mercoledì del mese sui vostri blog, mettendo un link nel post della Starbooker che l'ha proposta in origine... Se proverete una ricetta che nessuna di noi Starbookers ha provato, mettete il link su Menù Turistico, poi ci sarà anche uno spazio apposito :-) 
Noi cerchiamo di fare al meglio questo "lavoro", se una ricetta crea dei problemi, la analizziamo e la riproviamo, per capire se il problema sia dovuto a noi, oppure ad un'effettiva inesattezza presente nel libro recensito. Ci piacerebbe coinvolgervi, conoscere i vostri esperimenti e i vostri pensieri al riguardo! 
Per maggiori dettagli andate da Ale e Dani.
Qui sotto trovate un primo elenco dei libri e delle ricette provate finora, manca ancora qualcosa,  aggiorneremo presto l'elenco, ma già con queste potrete iniziare a divertirvi!
Work in progress...
A mercoledì prossimo per il libro di Febbraio...


Lo Starbooks di Gennaio 2013:
Emily Ansara Baines, The Unofficial Downton Abbey Cookbook

Le Starbookers di Gennaio e le loro ricette

La Apple Pie di Mary Pie

Andante con gusto

Menuturistico

Arabafelice

Vissi di cucina

Lechategoiste

Arricciaspiccia
Ale only kitchen

Lo starbooks di novembre 2012 : Trine Hahnemann, Scandinavian Christmas

Le Starbookers di Novembre e le loro ricette


Lo starbooks di ottobre 2012 : Martha Stewart, Martha's American Food


Le Starbookers di Ottobre e le loro ricette

Ale Only Kitchen: 

Andante con gusto:

Araba Felice: 

Arricciaspiccia: 

L'Apple Pie di Mary Pie: 

La Gaia Celiaca: 

Le Chat Egoiste: 

Menuturistico:

Vissi d'arte e di cucina: 


Lo starbooks di settembre 2012 : Rachel Khoo "The Little Paris Kitchen

Le Starbookers di Settembre e le loro ricette

ale only kitchen: 

andante con gusto

araba felice

la apple pie di mary pie

la gaia celiaca: 

le chat egoiste:

Menuturistico

vissi di cucina


Lo starbooks di giugno 2012 : Vefa Alexiadou, "La cucina di Vefa" 

Le Starbookers di giugno e le loro ricette

Ale only kitchen

Andante con gusto

Menuturistico

Vissi di cucina


Lo starbooks di maggio 2012 :  Yotam Ottolenghi, "Plenty"

Le Starbookers di maggio e le loro ricette

Ale only kitchen 


Andante con gusto
Gratin di Carciofi

Insalata mista

Menuturistico

Vissi d'arte
Black Pepper Tofu
Lo starbooks di aprile 2012 :  "Moreno Cedroni - Grandi Cuochi"

Le starbookers di aprile e le loro ricette 

Menu turistico
Gelato alla toma con confettura di fragole
Baccalà all'anconetana

Poveri ma belli e buoni
Rigatoni all'arrabbiata con alici fresche e melanzane
Tataki di quaglia e tonno, salsa di finocchi, olive nere e arancia candita

Ale nly Kitchen
Gnocchi al Ragù con gamberi rossi al limone, salsa leggera di cacio e sentore di riccio
Tonno fucsia


Andante con Gusto
Tortellini al parmigiano con salsa al pomodoro e carne cruda
Carpaccio tiepido di palombo con purea al lime

Vissi d'arte e cucina
Spinosini alle vongole e limone
Mojito alla lavanda



Lo Starbooks di Febbraio 2012- Jamie Oliver- Jamie's Great Britain
Le Starbookers di Febbraio e le loro ricette


 da Vissi d'arte e di cucina 

da Andante Con Gusto
Wonderful Welsh Cakes  


da Ale Only kitchen

da Poveri ma Belli e Buoni/Insalata mista
Toad-in-the-hole da MT 
My Nan's Clement Cake
Lo Starbooks di Gennaio 2012- M. Roux, Eggs  

da Menuturistico

Omelette- regola base

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