venerdì 14 dicembre 2012

"Capunti" al pesto di pomodori secchi

Era da tanto, troppo tempo che non pubblicavo una ricetta di pasta fresca... Io amo impastare e lo faccio con una certa frequenza, però, spesso non fotografo, soprattutto perchè mi dispiace far aspettare le "boccucce" affamate delle mia famiglia... Stavolta avevo un pò di tempo in più, così ho preparato tutto, e ho cotto una porzione prima, per poter fare le cose tranquillamente :-)
La ricetta di oggi l'ho trovata su Sale & Pepe di Novembre, dove c'è un articolo sulle paste pugliesi. Orecchiette e cavatelli, li ho provati più volte, ma dei Capunti non avevo proprio mai sentito parlare: ho rimediato subito! I Capunti, sono una specialità di Altamura, e come tutte le paste del Sud, sono preparate con semola di grano duro e acqua, senza uova. Ho scoperto che esiste un'asse speciale per la preparazione di queste paste, la "cavarola". Quest'asse, ha una parte laterale zigrinata, che serve per trascinare e dare la forma ai pezzetti di pasta, in modo da renderli più adatti ad accogliere il condimento scelto, che, nel mio caso, è stato un "Pesto ai pomodori secchi".
La ricetta di Sale & Pepe prevede di utilizzare semola di grano duro e semola rimacinata; io ho utilizzata solo quella rimacinata, perchè era l'unica che avevo in casa...



Ingredienti per 4-5 persone

per i Capunti
350 g di semola di grano duro
150 g si semola rimacinata
250 ml di acqua tiepida (30-35°)

per il Pesto di pomodori secchi
100 g di pomodori secchi al naturale (oppure un pò di meno di quelli secchi sott'olio,ben sgocciolati)40 g di mandorle
30 di Parmigiano grattugiato (o Pecorino)
80-100 ml di olio extravergine d'oliva
qualche cappero sotto sale
le foglioline di 2-3 rametti di timo (o origano)
qualche foglia di basilico fresco
sale q.b.

Per la pasta, fare una fontana con le due farine e versare nel centro l'acqua tiepida, poca per volta, iniziando ad impastare.  Aiutatevi con una spatola per raccogliere e staccare le briciole d'impasto. Continuare a lavorare l'impasto con il palmo delle mani finchè non sarà più appiccicoso. Pulire la spianatoia dai residui d'impasto e lavare le mani. Lavorare ancora l'impasto fino ad ottenere un composto omogeno, morbido e liscio, e formare una palla. Far riposare ben avvolto nella pellicola per alimenti o sotto una ciotola, per almeno 15 minuti (io aspetto almeno mezz'ora, ma se avete tempo lasciatelo anche un pò di più, sarà più mallelabile da lavorare dopo). Staccare un pezzetto di pasta alla volta e coprire l'altra per evitare che si secchi. Formare un rotolino dello spessore di circa ½ cm, e ricavare dei pezzi lunghi 3 cm circa. Appoggiare su ogni rotolino indice, medio e anulare, trascinandolo e incavandolo in tre punti. Proseguire fino all'esaurimento dell'impasto.
Se volete fare i Capunti a 8 dita, formare dei rotolini di 2-3 mm di spessore e 7-8 cm di lunghezza.
Appoggiare sopra indice, medio, anulare e mignolo di entrambe le mani, e procedere come per i Capunti a 3 dita. Trasferire su un canovaccio pulito fino alla cottura.
Per il Pesto di pomodori secchi, sciacquare sotto l'acqua corrente i pomodori e i capperi, poi sbollentarli per qualche minuto per ammorbidirli. Scolarli bene e farli asciugare e raffreddare su carta da cucina. Nel caso usiate i pomodori secchi sott'olio, non è necessario sbollentarli. Tostare per 3-4 minuti le mandorle in un padellino antiaderente, facendo attenzione a non farle bruciare, poi lasciarle raffreddare. Mettere tutti gli ingredienti del pesto in un mixer e tritare fino ad ottenere un composto ben amalgamato ma non troppo finemente. Il pesto che vi avanzerà, potrete conservarlo in frigorifero coperto d'olio per 10-15 giorni, oppure congelarlo negli appositi vasetti. Questo pesto si presta a diverse varianti. C'è chi aggiunge anche del pomodoro fresco, chi usa i pinoli, chi le noci, insomma, lasciatevi guidare anche dal vostro gusto personale!
Cuocere i Capunti in acqua bollente salata per 5-7 minuti, scolare, tenendo da parte un mestolino d'acqua per la mantecatura. Versare la pasta in un tegame ampio riscaldato, unire il pesto, l'acqua tenuta da parte (q.b.) e mantecare. Servire subito, cospargendo a piacere con altro Parmigiano grattugiato (o Pecorino). Piatto stupendo...
Buon appetito!

domenica 9 dicembre 2012

Le frittelle al cavolfiore di Ottolenghi

Amo i cavoli in ogni loro possibile forma e colore, ma il mio è un amore nato in età adulta...  Da bambina non potevo vederli, tanto da rifiutarmi di mangiare i Pizzoccheri se contenevano le verze... Negli ultimi anni, ho imparato ad apprezzarli anche in preparazioni un pò diverse, come in questa deliziosa crema, che trovo molto adatta anche per il Natale, magari servita in bicchierini monoporzione. Oppure anche in queste "Cornucopie" preparate per l'MTC di un pò di tempo fa...
Questa volta è stato il turno delle frittelle, direttamente dal libro "The Cookbook" di Yotam Ottolenghi e Sami Tamimi. Ottolenghi è lo chef scoperto e amato con lo Starbooks di Maggio. Questo chef, usa moltissimo le verdure nella sua cucina, ma non in modo scontato. Arricchisce le sue preparazioni con erbe e spezie, che donano alle sue ricette un gusto insolito e delizioso...
La ricetta di oggi è dell'altro autore del libro, Sami Tamimi, anzi, la ricetta è di sua madre, che la preparava nel week end e la dava ai bambini, in una pita, per il pranzo a scuola. Queste frittelle non sono molto differenti dai Pakoras indiani, e danno il meglio se mangiate calde o tiepide. Ma vanno benissimo anche per un pic-nic, accompagnate da pita, Hummus e pomodori. Queste frittelle sono semplicemente deliziose!!!




Ingredienti per 4 persone
per le frittelle
1 piccolo cavolfiore (320 g circa)
120 g di farina bianca
3 cucchiai di prezzemolo tritato, più qualche foglia per la guarnizione
1 spicchio d'aglio schiacciato (per me piccolo)
2 scalogni tritati finemente
4 uova da allevamento all'aperto
1½ di cucchiaino da tè di cumino in polvere (ho macinato i semi nel mortaio e ne ho messo la metà)
1 cucchiaino da tè di cannella in polvere

½ cucchiaino da tè di curcuma

1½ cucchiaino da tè di sale

1 cucchiaino da tè di pepe nero

500 ml di olio di girasole per friggere (per me olio di arachidi)



Per la salsa al lime

300 g di yogurt greco
la scorza di un lime grattugiata
2 cucchiai di succo di lime
2 cucchiai di olio d'oliva (extravergine per me)
sale e pepe

Mettere tutti gli ingredienti della salsa in una ciotola e mescolare bene. Il lime si deve sentire, quindi, se necessario, aggiustare il sapore. La salsa si può lasciare a temperatura ambiente al massimo per un'ora, altrimenti riporre in frigorifero.
Per preparare il cavolfiore, eliminare tutte le foglie e tagliarlo in modo da tenere solo le cimette (il resto lo potrete tenere per una zuppa). Cuocere in abbondante acqua bollente salata per 15 minuti, o finchè sarà ben cotto e morbido, quindi scolare.
Mentre il cavolfiore sta cuocendo preparare la pastella. Mettere la farina, il prezzemolo, l'aglio, gli scalogni, le uova e le spezie in una ciotola e amalgamare bene. Quando la pastella sarà liscia ed omogenea, unire il cavolfiore intiepidito, schiacciandolo un pò con un cucchiaio di legno. 
Riscaldare l'olio in un tegame largo (io ne ho utilizzato uno di 24-26 cm di diametro), in  modo che l'olio abbia una profondità di 1,5 cm.  Quando l'olio sarà ben caldo, versare con attenzione 3 cucchiai di pastella per ogni frittella, tenendole ben separate tra di loro, e aiutandovi con una paletta. Procedere così fino ad esaurimento degli ingredienti, cuocendo poche frittelle alla volta, e controllando la temperatura dell'olio, in modo che le frittelle si cuociano ma non brucino! Ci vorranno 3-4 minuti per parte. Togliere dalla padella e scolare bene su alcuni fogli di carta da cucina. Servire con la salsa allo yogurt e lime.
Buon appetito!

mercoledì 5 dicembre 2012

Rouleau chocolat-coco - Rotolo al cioccolato e cocco

Poco tempo fa, ho ricevuto in regalo un libricino in francese dal titolo "100%  Chocolat" -
(ed. Larousse). Il sottotitolo dice di "consumare e cucinare senza alcuna moderazione....". Un sottotitolo così ti mette subito di buon umore (le calorie un pò meno, ma pazienza)! La copertina ti fa venire voglia di morderla, visto che è fatta con una (finta) tavoletta di cioccolato :-)
Ho deciso di provare una ricetta, la prima del libro: la foto è irresistibile.
L'impasto del rotolo è costituito da biscotti secchi, cacao, confettura di albicocche e rum. Non avevo mai provato un impasto del genere, ed ero curiosissima di assaporare il risultato, che è davvero particolare. Qualcuno mi ha detto che, il sapore e la consistenza, ricordano un pò il gusto delle caramelle mou... Io vi dico che è molto particolare, da provare, ma con moderazione. Ho già in mente alcune varianti...
Ho sostituito lo zucchero con il fruttosio, per poter far mangiare il dolce anche ai diabetici.
tra parentesi le mie note
Ingredienti per 6 persone

Per la crema al cocco 

250 ml di latte (fresco intero)
1 cucchiaio di farina bianca 00
4 cucchiai di zucchero al velo (io 3 cucchiai di fruttosio in polvere)
125 g di burro morbido
5 cucchiai di noce di cocco in polvere (per me grattugiata)

Per l'impasto 
450g di biscotti secchi (i miei senza zuccheri aggiunti)
3 cucchiai di cacao in polvere di ottima qualità (amaro)
4 o 5 cucchiai di confettura di albicocche (per me senza zucchero, con aggiunta di fruttosio)
2 o 3 cucchiai di rum

Preparare la cerma al cocco. In un pentolino far scaldare il latte, la farina e lo zucchero (fruttosio). Far addensare il composto (mescolando con una frusta) e  lasciar raffreddare (coprendo la crema con pellicola per alimenti a contatto, per evitare che si formi la crosticina in superficie). 
Nel frattempo preparare l'impasto. Spezzettare grossolanamente i biscotti e ridurli in polvere con un robot da cucina. Aggiungere il cacao (setacciato), la confettura d'albicocche (io l'ho prima frullata) e il rum. Amalgamare il composto, finchè avrà la consistenza simile a quella della pasta frolla (se necessario, unire altro liquido, ad es. latte o acqua). Far riposare per 30 minuti.
Completare la preparazione della crema al cocco, unendo il burro ben ammorbidito e il cocco
(mescolando).
Stendere l'impasto del rotolo (sopra un foglio di carta forno) con un matterello, allo aspessore di 5 mm. Tagliare i bordi con un coltello per ottenere un rettangolo (non l'ho misurato, ma il mio poteva essere un 25x35). Stendere la crema sull'impasto (lasciando liberi i bordi per 3 cm), quindi arrotolare (dal lato lungo, aiutandovi con la carta forno). Far raffreddare il rotolo in frigorifero almeno per un'ora prima di servirlo. Prima del servizio, cospargerlo con cocco grattugiato. Tagliare a fette e gustare!

Questa ricetta è un pensiero per Stefania l'Arabafelice, per il suo terzo compliblog. Il suo blog l'ho scoperto tempo fa e non l'ho più abbandonato. Ora siamo anche compagne d'avventura con lo Starbooks... :-))) Il suo blog mi piace perchè è un blog sincero, affidabile e ... divertente! E poi, l'Araba ha sempre una risposta per tutti!!! Leggere i suoi post è come fare un viaggio avventuroso in un mondo lontano e così diverso dal mio :-)
Cioccolato e cocco sono ingredienti che ti piacciono parecchio, giusto Stefania...? Prima o poi ci incontreremo, nel frattempo, goditi questo dolce... so che ti piacerà (lo spero!). E' "furbo", come dici sempre tu!

Un abbraccio e buon compliblog Stefania!!!



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