mercoledì 30 gennaio 2013

Starbooks di Gennaio parte terza: "Pie di pollo, porri e formaggio, per il St. David's day"


Siamo agli sgoccioli con lo Starbooks di Gennaio e il libro "The Unofficial Downton Abbey Cookbook" from Lady Mary's Crab Canapés to Mrs. Patmore's Christmas Pudding di Emily Ansara Baines...
Per quella che è stata la mia esperienza, il libro offre sicuramente delle ottime ricette, "quasi" sempre precise. Le note storiche e le curiosità che l'autrice inserisce ad ogni ricetta, sono molto interessanti e istruttive. Ad esempio, non sapevo che i porri fossero l'emblema nazionale del Galles!!! Proprio nell'ultima ricetta che ho scelto per questo mese, tra gli ingredienti caratterizzanti ci sono proprio i porri, insieme al pollo e al formaggio Caerphilly, che prende il nome dalla zona del Galles in cui si  produce. Ovviamente, questo formaggio in Italia non si trova, e in realtà non sapevo neanche cosa fosse, all'inizio... Dopo aver preparato la ricetta, mi frullava per la testa una vocina, sapete quando avete la sensazione che qualcosa che all'apparenza vi sembrava sconosciuto, non lo sia poi così tanto? Ecco, mi sono ricordata di aver comprato, non molto tempo fa, un libro di Rita Ash su come produrre il formaggio in casa, ed essendo lei inglese, il libro tratta principalmente della produzione di questi tipi di formaggi, tra cui proprio il Caerphilly, peccato che io l'abbia scoperto tardi....
Tra il personale di Downton Abbey, c'erano sicuramente dei gallesi, che avrebbero gradito poter gustare questa preparazione nel giorno della festa di St. David, il santo patrono del Galles, che cade il 1° Marzo.

Andate a scoprire cosa hanno preparato le altre Starbookers per l'ultima puntata di Gennaio:


Patty di Andante con gusto: Anna Bates's Chocolate Crumpets
Stefania l'Arabafelice: Mrs.Patmore's Rosemary Oat Crackers
Emanuela l'Arricciaspiccia: Cream of Asparagus Soup
Roby di Lechategoiste: Sweet cream scones 
Cristina di Vissi di cucina: Baked Cod with Parmesan Bread Crumbs



Chicken, leek, Caerphilly cheese pie for St. David's day





Ingredienti per 4 - 6 persone (1 pie)

2 cucchiai di burro, non salato
1 cipolla grande, tritata
4 spicchi d'aglio affettati
2 cucchiaini di zucchero
4 cosce di pollo, a pezzi
2 porri (medi) affettati finemente, solo la parte bianca
2 cucchiai di farina 00
250 ml di vino bianco secco
375 ml di brodo di pollo
250 ml di panna, più due cucchiai
2 cucchiai di senape di Digione
sale e pepe
qualche prugna (secca), snocciolata
70-80 g di Caerphilly(vedi qui) cheese, grattugiato (l'ho sostituito con grana fresco)
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di dragoncello tritato
1 foglio di pasta sfoglia rotonda
1 tuorlo d'uovo grande

Accendere il forno a 180°C (anche qui l'autrice, come per i biscotti Digestive, vuole farci accendere il forno con molto anticipo, voi aspettate!). In una larga padella, sciogliere il burro, a fiamma media. Aggiungere la cipolla, l'aglio e lo zucchero e far saltare, fino a quando le cipolle diventeranno traslucide e l'aglio cambierà colore, all'incirca 10-15 minuti.
Aggiungere i pezzi di pollo e farlo scottare per altri 5-7 minuti. Adesso accendete il forno! Aggiungere il porro e la farina mescolando di continuo, fino a quando gli ingredienti saranno bene amalgamati. Aggiungere il vino a poco a poco e il brodo di pollo: mescolare finché la salsa non si sarà addensata (vista la quantità di liquidi, ci vorrà un po' di tempo, 10 minuti circa). Aggiungere la panna e la senape, poi aggiustare di sale e di pepe.
Togliere dal fuoco, aggiungere le prugne, il formaggio, il prezzemolo e il dragoncello. Distribuire uniformemente il ripieno della pie in un piatto da pie di media misura. In una piccola terrina, mescolare i due cucchiai di panna con il tuorlo d'uovo. Spennellarli sui bordi del piatto, poi coprire il ripieno con il foglio di pasta sfoglia e pareggiare i bordi con un coltello. Spennellare il restante mix di uovo e panna sulla sfoglia. Praticare dei fori sulla superficie per lasciar uscire il vapore; poi cuocere in forno per 25-30 minuti, o fino a quando la superficie sarà dorata. Come si vede dalle foto, il ripieno del pie è rimasto piuttosto liquido. Questo liquido, ha inumidito parecchio la sfoglia con cui ho coperto il pie, di conseguenza, la sfoglia si è gonfiata poco in cottura. Si potrebbe provare a tenere il ripieno meno liquido, oppure ad utilizzare uno stampo più profondo, e con un diametro inferiore rispetto a quello che ho utilizzato io (che era di 26 cm), cercando di fare in modo che la sfoglia tocchi il meno possibile il ripieno. Il pie merita decisamente di essere provato, è sostanzioso e a noi è piaciuto molto, abbiamo quasi finito tutto il pie in due... :-)



Note personali. Oltre a quello che ho già scritto nella ricetta riguardo la temperatura l'accensione del forno, mi sembra che il ripieno rimanga piuttosto liquido (ma molto cremoso!), in effetti i liquidi sono parecchi (vino, brodo e panna). Se avete qualche conoscenza maggiore della mia di questa ricetta, fatemelo sapere!

Arrivederci a Febbraio con lo Starbooks e il nuovo libro!!!

mercoledì 23 gennaio 2013

"Biscotti Digestive al cioccolato" per la seconda puntata dello Starbooks di Gennaio!

Per il secondo appuntamento mensile con lo Starbooks di Gennaio, e il libro "The Unofficial Downton Abbey Cookbook" from Lady Mary's Crab Canapés to Mrs. Patmore's Christmas Pudding di Emily Ansara Baines, ho scelto una ricetta dolce, dei biscotti digestive ricoperti di cioccolato fondente. Semplici, veloci e buoni!

Andate a vedere che cosa hanno preparato per voi questa settimana le mie compagne d'avventura!

Daniela di Menuturistico: Eccles Cakes
Mapi di La Apple Pie di Mary Pie: Saxe-Coburg Soup 
Cristina di Vissi d'arte e di cucina: Patate con caviale e crème fraîche 
Stefania l'Arabafelice: Sweet Brown Sugar Shortbread 
Roby Lechategoiste: Crisp chestnut soup
Patty di Andante con gusto: MR's Bates Chicken and Mushrooms Pie
Emanuela di Arricciaspiccia: Traditional Bakewell Tart



 le mie note tra parentesi


Ingredienti per una dozzina di biscotti

90 g di farina integrale
30 g di farina 00
1 cucchiaino da tè di sale
1/2 cucchiaino da tè di lievito in polvere (per dolci)
1 cucchiaio da tavola di fiocchi d'avena
4 cucchiai da tavola di burro non salato (morbido)
6 cucchiai da tavola di zucchero di canna di brown sugar
4 cucchiai da tavola di latte intero
170 g di cioccolato fondente di ottima qualità, fuso (a bagnomaria o nel micooronde)

Preriscaldare il forno a 180° C (aspettate ad accendere il forno, perché prima di infornare i biscotti ci vorrà un po' di tempo!) Ungere una teglia da biscotti (io l'ho rivestita con carta forno). Setacciare insieme le farine (non usate un setaccio troppo fine, altrimenti la parte "buona" della farina integrale, rimarrà nel setaccio!), il sale e il lievito, in una grande terrina e poi aggiungervi i fiocchi d'avena. Mettere da parte.
Montare a crema il burro e lo zucchero , aggiungerlo al mix secco e poi stemperarvi il latte, fino a quando si ottiene un impasto un po' appiccicoso e spesso. Coprire e lasciare in frigorifero per un'ora.
Trasferire l'impasto su un piano di lavoro, leggermente infarinato e impastare : 'impasto sarà appiccocoso, per cui lavoratelo con le mani bagnate. Stendetelo ad uno spessore di circa un cm (io l'ho fatto tra due fogli di carta forno leggermente infarinati), e con un taglia biscotti ricavare biscotti del diametro di 5 cm. Trasferirli sulla teglia, decorandoli con una forchetta (io me ne sono dimenticata...).
Farli cuocere per 20-25 minuti o fino a quando sono dorati (15 minuti per i miei biscotti)). Lasciarli raffreddare su una gratella prima di coprirli col cioccolato fuso, poi lasciarci raffreddare di nuovo (li ho messi in frigorifero per 20 minuti). Si conservano in una scatola di latta.

Note personali. 
I biscotti mi sono piaciuti, sono rustici e croccanti e si preparano velocemente (riposo in frigorifero a parte). L'autrice però, era un po' distratta quando ha scritto la ricetta. Per l'indicazione dell'accensione "anticipata" del forno, e perché si è dimenticata di scrivere che il burro dovrebbe essere ammorbidito prima di essere montato con lo zucchero, altrimenti sarà difficile da montare. .. Nulla di grave, queste "dimenticanze" non compromettono la buona riuscita della ricetta, ma un consumo inutile di energia sì...
Ho corretto la qualità zucchero tra gli ingredienti, per errore ho tradotto "brown sugar" con zucchero di canna, che ho usato. Ora mi toccherà sacrificarmi e rifare i biscotti con il brown sugar... così sentirò la differenza. Comunque, anche con lo zucchero di canna sono buonissimi!


A mercoledì prossimo!!!

lunedì 21 gennaio 2013

Pici al ragù di quaglia, salsiccia e castagne per l'MTC di Gennaio

Il primo appuntamento dell'anno con  l'MTC di Ale e Dani, inizia come meglio non avrei potuto sperare: la pasta fresca, quello che amo di più cucinare!!! Quello di Patty, la vincitrice di Novembre con le sue stupende arancine, è un post stupendo, un inno alla Toscana e alle sue tradizioni. Le sue parole, trasudano amore e passione per questa terra che l'ha accolta e "cresciuta". I post come il suo, sono quelli che leggo con più piacere, perché sono guidati, oltre che  dalla bravura e dalla tecnica, proprio dal fuoco della passione, che è  il motore di chi ama cucinare, quindi anche il mio...
La ricetta proposta da Patty è quella dei Pici, un piatto tradizionale, preparato semplicemente con farina, acqua, olio e un pizzico di sale. Patty, con la scelta di questa ricetta mi hai fatta felice :-))) I Pici, erano una di quelle ricette che avevo voglia di provare, e tu mi hai dato finalmente l'occasione per farlo come si deve... spero!
La prima volta che ho mangiato i pici in Toscana, erano serviti con uno dei condimenti più tradizionali, la nana (anatra): fantastici! Io sono rimasta in zona, perché ho scelto come condimento un ragù di carne, preparato con quaglie, salsiccia e castagne. Non volevo snaturare una ricetta come questa con sughi troppo fantasiosi... e i ragù li adoro!
Ho avuto un solo problema... la pasta era poca, ma non perché le dosi fossero sbagliate, sono perfette. Io le ho dimezzate.... Avremmo dovuto essere solo in due a pranzo ieri, poi, la mia dolce sorella, che era nei paraggi all'ora di pranzo, ha deciso di farci compagnia, e la pasta ce la siamo divisa in tre... però la sua porzione se l'è guadagnata, visto che mi ha anche aiutato a "piciare"! Meno male che di condimento ne avevo preparato per 4 porzioni, perché abbiamo cotto dell'altra pasta e ce lo siamo finito... Certo che con i Pici  era la "morte sua"...



Per la ricetta dei Pici, vi riporto quanto scritto da Patty:


"Per i Pici - 4 persone:
200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
acqua – qb –
Nota: La quantità di acqua è variabile dal tipo di farina che userete. In genere per questa quantità di farina un bicchiere o poco meno è sufficiente, ma sta a voi osservare quanta ne incorpora il vostro impasto per essere morbido e malleabile. 
La proporzione dell'uso delle 2 farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova. 
Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo. 
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.  
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.


Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno. 
Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungandoli fino ad esaurire la pasta. Una volta tirato il vostro picio, fatelo rotolare nella farina di semola o di fioretto affinché non si appiccichi agli altri. Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità. 
Alcune Note importanti mentre preparate i vostri pici:
1. Non vi si chiede di tirare pici lunghissimi. Onestamente lo fanno in pochissimi e alla fine la lunghezza non influisce sul sapore. Quindi non vi preoccupate di questo.
2. Ricordate che la pasta cresce nella cottura. Il picio non deve essere troppo grosso altrimenti vi troverete con una pasta grossolana. La dimensione corretta è più o meno quella del bucatino.
3. Il picio non è perfetto! Non deve esserlo. 
La sua bellezza deriva da bozze, schiacciature, diametro irregolare. 
Insomma, si deve sentire la mano della donna che li ha tirati. Inoltre, se vi si rompono mentre li fate, pace! Avrete dei pici cortini. Si mangia tutto! Non state a preoccuparvi del loro aspetto. Il picio è un canto all'imperfezione! 
4. Ricordatevi di spolverare i vostri pici con farina di semola o fioretto una volta fatti. Smuoveteli ogni tanto nella farina per fargli asciugare e non appiccicarsi. E scuoteteli con delicatezza prima di immergerli in acqua.
5. Il picio è una pasta povera e di terra."




Il mio impasto ha riposato 1 ora e ½ circa, perché nel frattempo ho cucinato il ragù...

Per il ragù

4 quaglie
60 g di salsiccia di ottima qualità, spellata e sbriciolata
8 castagne cotte e tagliate a pezzetti, più 2 per la decorazione
1 scalogno tritato 
1 carota piccola tritata
½ gambo di sedano tritato
una piccola foglia d'alloro
1 rametto di mirto (legato con spago da cucina), più altri per la finitura
2-3 grani di pepe nero
olio exv d'oliva q.b
un cucchiaio di Rum
sale e pepe q.b.

Per il brodo

le carcasse delle quaglie
una carota
uno scalogno
qualche grano di pepe nero
una fogliolina d'alloro
olio exv d'oliva q.b.

Preparare le quaglie. Eliminare le interiora ed eventuali piume, lavarle, tamponarle con carta da cucina (anche internamente) per asciugarle, e fiammeggiarle per eliminare eventuali residui di piume. Disossarle separando i petti dalle cosce, spolpare quest'ultime e tagliarle a pezzetti. Fare altrettanto con la metà dei petti ottenuti, e mettere gli altri da parte. Rosolare le carcasse rimaste in una pentola con poco olio e gli aromi. Unire un litro scarso di acqua fredda e portare ad ebollizione su fuoco medio-alto. Non salare. Far ridurre il liquido almeno della metà, schiumando se serve. Sgrassare filtrando con un foglio di carta da cucina (se avete tempo, fate tutto il giorno prima. Raffreddate il brodo, mettetelo in frigorifero ed eliminate lo strato solido di grasso che si sarà formato).
Mettere scalogno, carota, sedano, alloro, mirto e pepe nero in un tegame capiente. Far appassire con un cucchiaio di olio, unire le carni e le castagne, rosolarle e sfumare con il Rum. Bagnare con una parte del brodo, e cuocere su fuoco basso, semicoperto, per 30 minuti circa, aggiungendo altro brodo se necessario. Regolare di sale e pepe. A fine cottura il ragù dovrà essere denso ma non asciutto.Tenerne da parte 4 cucchiai.
Scuotere delicatamente i pici per eliminare la farina in eccesso, cuocerli in abbondante acqua salata per 5 minuti circa, assaggiarli e scolarli. Mentre cuoce la pasta, rosolare bene e da entrambi i lati, i petti di quaglia tenuti da parte (prima dal lato della pelle), togliere dal fuoco e tenere in caldo. Versare i pici nel tegame del ragù, e amalgamarli velocemente al condimento. Impiattare e servire con un cucchiaio a porzione del ragù tenuto da parte, un rametto di mirto e il petto di quaglia.
Sedetevi e godetevi con calma i vostri deliziosi pici.
Buon appetito!!!

Con questa ricetta, partecipo all'MTChallenge di Gennaio






mercoledì 16 gennaio 2013

Starbooks di Gennaio: "Soupe à l'Oignon" e un salto nell'Inghilterra di Downton Abbey...

Anno Nuovo, Starbooks Nuovo!!! Siete pronti per ripartire...? Con le  ragazze dello Starbooks, abbiamo pensato ad un programma ricco, molto ricco...!
Come primo libro dell'anno, ne abbiamo scelto uno "Unofficial", ispirato dalla meravigliosa serie tv Downton Abbey (a sua volta ispirata dal libro "Ai piani bassi" di Margaret Powell, e vincitrice di diverse statuette agli Emmy Awards 2011 e 2012), che  appassiona molte persone, me compresa, e anche la mia dolce metà.  Il mio Amore, all'inizio, era decisamente scettico sulla visione di questa serie tv, ma alla fine, l'appuntamento della domenica sera, è diventato (quasi) irrinunciabile anche per lui!!!  Non avendo seguito la prima serie, sono andata a cercarmi e rivedermi tutti gli episodi passati. L'ambientazione storica è spettacolare e curatissima nei dettagli, dai campanelli che suonano per le chiamate di Ladies e Milord, agli spettacolari servizi da tavola.... quindi...grazie Ale per avermi fatto scoprire Downton Abbey :-)
Ma non vi ho ancora detto qual è il titolo del libro... eccolo: "The Unofficial Downton Abbey Cookbook" from Lady Mary's Crab Canapés to Mrs. Patmore's Christmas Pudding di Emily Ansara Baines. Sull'autrice non si trova molto. Californiana, ha studiato teatro, ma si è laureata (con lode) alla "University of Southern California" in scrittura creativa. Ha  un sogno... vivere a Parigi, e si capisce anche da alcune ricette che propone. La mia impressione, è che questa ragazza sappia usare bene la sua testa, provate a leggere questa intervista per scoprire qualcosa in più su di lei!


L'allegra combriccola delle Starbookers vi propone:

Menù Turistico: Edwardian Tikka Masal Chicken
Arabafelice: Creamy Russet Leek soup
La Apple Pie di Mary Pie: Grilled Duck Breasts with Blackberry Sauce
Vissi di cucina: Classic Vanilla Rice Pudding
Lechategoiste: Filet Mignon con Foie Gras e Salsa al Tartufo
Arricciaspiccia: Mrs Isabel Crawley Smoked Salmon Sandwich e Classic Cucumber Sandwich
Andante con Gusto: The grief apple tar

La prima ricetta che ho scelto di provare da questo libro, è la "Soupe à l'Oignon". Avevo gustato da poco tempo un'ottima una zuppa di cipolle alla francese in un ristorante, e avevo voglia di prepararne una a casa, così, quando l'ho trovata nell'indice del libro, l'ho fatta mia!!!
Questo preparazione nasce come piatto povero, perchè le cipolle sono semplici da coltivare e da mangiare! I I crostini al formaggio, donano a questa ricetta uno sprint in più, e la rendono ancora più golosa agli occhi dei fan delle cipolle (e non solo!). Probabilmente, questa zuppa non veniva servita agli ospiti di Downton Abbey, ma al personale di servizio forse sì....
Se vi piacciono le cipolle, non potete non provare questa zuppa :-



tra parentesi le mie note

Ingredienti per 4-6 persone (io direi che va bene per 6!)

225 g (1 cup) di burro non salato
6 cipolle dolci, affettate (medie e affettate finemente)
3 spicchi d'aglio, pelati e tritati (io li ho lasciati interi per eliminarli dopo la cottura)
2 foglie d'alloro
2 rametti di timo fresco
pepe fresco macinato e sale Kosher * (io ho usato un normale sale marino)
250 ml di vino rosso di qualità
3 cucchiai pieni di farina bianca
2 lt. di brodo di manzo
2 cucchiai di brandy
1 baguette, affettata
55 g (1/4 cup) di burro non salato, fuso
225 g circa (1/2 pound) di Gruyère grattugiato
150 g circa (1/3 pound) di Parmigiano grattugiato

Sciogliere il burro in una pentola capiente a fuoco medio-alto. Unire le cipolle, l'aglio, le foglie di alloro, il timo fresco (alloro e timo li ho messi legati in una garzina, per poterli eliminare meglio successivamente), sale e pepe. Cuocere, mescolando spesso, fino a quando le cipolle saranno morbide e caramellate, ci vorranno 20-25 minuti (per me 30 circa, ma dipende anche dalla grandezza della pentola e delle cipolle!).
Versare lentamente il vino, quindi aumentare il fuoco finchè la miscela inizia a sobbollire. Poi abbassare la fiamma e lasciar cuocere fino a quando tutto il vino sarà evaporato, circa 10-15 minuti. Eliminare le foglie di alloro e timo. Cospargete di farina le cipolle e mescolare, tenendo il fuoco basso, in modo che la farina non bruci. Cuocere per 15 minuti, mescolando ogni 3-5 minuti. Unire lentamente il brodo di manzo e il brandy, e cuocere a fuoco moderato per 20 minuti. Regolare di sale e pepe.
Accendere il grill del forno. Disporre le fette di baguette su una teglia (rivestita con carta forno) in un unico strato, facendo attenzione a non sovrapporle. Con un cucchiaino, versare un pò di burro fuso sulle fette di pane, e coprire uniformemente con il Gruyère e il Parmigiano. Cuocere fino a quando il formaggio formerà delle bolle e avrà un colore marrone dorato, circa 5 minuti. Tagliare le fette di baguette in 4-6 pezzi.Versare la zuppa in ciotole da porzione, mettere sopra i crostini al formaggio e servire. 
Attenzione a non scottarvi la lingua, come è successo a me :-( Dopo aver versato la zuppa e i crostini nella ciotola, ho fatto le foto alla mia porzione (ho impiegato 8-10 minuti circa), mi sono seduta a tavola con una fame da lupi e l'acquolina in bocca. Ho preso un bella cucchiaiata di zuppa e... la mia lingua è andata in ebollizione... E' vero che sono super sensibile e non riesco a bere né a mangiare cibi molto caldi, ma la zuppa era veramente ancora molto calda...

Abbinamenti consigliati.

Mentre la signora Patmore avrebbe bisogno di tempi precisi per servire questo piatto, visti i doveri e i tempi ristretti a disposizione del suo personale, in realtà, più si cuocerà questa zuppa, migliore sarà il gusto. Provate a mangiarla accompagnata da un bicchiere di vino rosso buono (magari lo stesso usato nella ricetta) e un pò di crostini di pane spalmati con Brie.

*Sale Kosher. E' un tipo di sale caratterizzato da grani più grandi del comune sale da tavola (ottenuti grazie alle pressione a cui viene sottoposto durante il processo di evaporazione), e dalla quasi totale assenza di additivi. Ha un potere igroscopico maggiore rispetto al normale sale da tavola, ed è per questo che viene utilizzato per rendere i cibi Kosher, ed è proprio l'utilizzo che ne fa la cucina Kosher. a dare il nome a questo sale. Utilizzate tranquillamente il normale sale marino (magari integrale), non comprometterete certo la buona riuscita del piatto...

Note personali. La zuppa mi è piaciuta molto. Le indicazioni sono quasi sempre precise. Però, sarebbe stato più opportuno indicare il peso delle cipolle, o almeno la dimensione, perché il risultato finale può cambiare parecchio. La quantità di brodo, per me, è eccessiva, sono sufficienti 1,5 lt., altrimenti la zuppa rimane troppo liquida, o bisogna farla cuocere più a lungo. I crostini al Gruyère sono buonissimi, e rimangono croccanti anche dopo essere stati messi nella zuppa. Mettete tutto il formaggio indicato nella ricetta, anche se vi sembra tanto, perché in cottura diminuirà di volume, quindi, se lo diminuirete, ne rimarrà poco...

lunedì 7 gennaio 2013

Buon 2013 e la "Zarkopita" di Irene

Riuscire a pubblicare questo post è stato difficoltoso... non riuscivo più a caricare le foto dal mio pc, ma grazie al consiglio di un'amica (se capita anche a voi, dovete scaricare Google Chrome...), finalmente ci sono riuscita! Di conseguenza, anche i miei auguri per un 2013 strepitoso, o almeno buono gustoso, arrivano in clamoroso ritardo... !!!
Per Natale ho preparato diverse cose, ma niente foto... Ho lavorato fino alla fine dell'anno, vigilia compresa, cucinando nei ritagli di tempo (pochissimo!) . La prima ricetta che vi propongo per l'anno nuovo è greca, e proviene dal blog della bravissima Irene  (grazie!).
Se amate la feta come me, non potete perdervi la Zarkopita: è buonissima!!! L'ho cucinata svariate volte da quando l'ho scoperta, per la preparazione sono necessari meno di 10 minuti (più la cottura). Spesso raddoppio le dosi perchè altrimenti finisce subito... Rispetto alla ricetta di Irene, oltre al peperoncino, ho aggiunto anche l'origano (preso la scorsa estate a Lefkada), con la feta si sposa a meraviglia! Provate a servire, per l'aperitivo, la feta tagliata a dadini, e condita con olio exv d'oliva e origano: andrà a ruba :-)




Ingredienti per uno stampo da 20-22 cm di diametro

50 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente
100 g di farina 00
200 g di feta, sbriciolata grossolanamente
100 g di latte
peperoncino e origano a piacere

Lavorare il burro in una ciotola con un cucchiaio di legno, unire la farina, il latte, la feta, il peperoncino e l'origano, amalgamando bene gli ingredienti. Imburrare una pirofila (io ho usato la carta forno) e versare l'impasto, che non deve superare i 2 cm di altezza. Livellare bene (io uso il dorso di un cucchiaio inumidito) e cuocere in forno a 180°C per 40 minuti circa (o finchè la pita è dorata in superficie). Far raffreddare e tagliare a quadrati, ma a me piace tanto anche calda o tiepida...
P.S. una volta, ho provato ad eliminare il burro, ma il risultato finale ne ha risentito... mettetelo!

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