lunedì 19 dicembre 2011

"Brezel" alla vaniglia

Qualche giorno fa il mio Amore mi ha detto: "... ma perchè non prepariamo dei biscotti natalizi...?" Il bello è che me l'ha detto domenica scorsa, mentre io avevo in mano una spatola (non da cucina eh...) e lo stucco, e lui il rullo per imbiancare. Questa curiosa scenetta è avvenuta in quella che sarà la nostra nuova casa, dopo aver passato quattro giorni a stuccare, levigare, pulire... (e abbiamo ancora tanto tanto lavoro da fare!).
Beh, quel giorno non era proprio il caso, la mia schiena non avrebbe sopportato nulla di più, ed io sognavo solo una bella doccia calda e il letto! Ma durante la settimana, in un giorno in cui sono tornata a casa presto, l'ho accontentato! Vedere il suo volto sorridente alla vista dei biscotti, e sentirgli dire all'assaggio: "mmh...deliziosi!!!", è una gioia che mi scalda il cuore :-)))
L'idea iniziale era di preparare i Vanillekipferl di Cristina B, vincitrice dell'ultimo Recipe-tionist di Flavia, poi, mentre sfogliavo una rivista di biscottini natalizi (di una casa editrice tedesca ma tradotta in italiano), ho visto la ricetta di questi Brezel, molto simile a quella di Cristina, e ho fatto un mix di ricette.. anche perchè, per fare i Vanillekipferl mi mancavano le nocciole!
La forma non è esattamente quella dei Brezel, che andrebbero "legati", ma sulla rivista venivano presentati così... ed io mi sonno accorta solo dopo averli sfornati, che non mi tornava qualcosa... Con le dosi indicate dovreste ottenere 35 biscotti circa. Non li ho contati subito perchè, delle boccucce affamate, hanno letteralmente rubato i biscotti direttamente dalla placca da forno! Provateli perchè meritano davvero molto!!!



Ingredienti per 35 biscotti circa

300 gr. di farina 00
60 gr. di mandorle macinate fini
200 gr. di burro freddo tagliato a pezzetti
100 gr. di zucchero a velo
1 tuorlo
2-3 cucchiai di grappa (la mia era di Chardonnay)
1 baccello di vaniglia

Lavorare la farina, le mandorle, il burro, lo zucchero, e i semini raschiati dal baccello di vaniglia, su una spianatoia (o nel robot), solo il tempo necessario per ottenere un composto di briciolone, poi unire il tuorlo e la grappa e rendere omogeneo. Formare una palla e far riposare in frigorifero per almeno un'ora, avvolto in pellicola trasparente. Prelevare metà impasto e rimettere il restante in frigorifero. Formare dei rotolini lunghi 20 cm circa con un diametro di un cm circa, e dare la forma di Brezel(!). Procedere allo stesso modo con il rimanente impasto, e cuocere in forno preriscaldato a 170°C per 12-15 minuti. I biscotti dovranno essere appena dorati. Sfornare, attendere un paio di minuti, e far raffreddare i biscotti su una gratella per dolci, lontano da mani indiscrete!!!

lunedì 12 dicembre 2011

La "Pizza di Scarola" di Gio

Quando ho visto la "Pizza di Scarola" sul blog di Gio (grazie!), mi è venuta subito voglia di... mangiarla! E visto che l'esperimento del Danubio con la scarola per l'MTC mi era piacuto parecchio, ero sicura che avrei apprezzato molto anche la "pizza"... E così è stato, e non l'ho apprezzata solo io!
L'ho servita come piatto unico, ma la vedrei bene anche per un aperitivo informale, già tagliata a pezzetti e infilzati con uno stecchino.
Per l'impasto ho seguito la ricetta di Gio, scegliendo l'opzione strutto che, secondo me, dà una marcia in più a questo tipo d'impasti... e che proverò anche con altri ripieni :-) Per la scarola ho seguito questa ricetta qui, adottando alcuni accorgimenti. Per prima cosa ho raddoppiato le dosi. Nella sua ricetta Gio scrive che aveva ottentuo 1,4 Kg di scarola cotta per il ripieno. La mia, pesata era circa 800 gr., ed è stata sufficiente (per i miei gusti).  Poi ho tagliato grossolamente il cespo d'insalata e l'ho messo in un'ampio tegame senza condimenti e l'ho fatto cuocere un pò per fargli buttar fuori tutta l'acqua, come mi ha suggerito la mia amica Nik (per evitare di doverlo fare dopo con tutto il condimento...). Ho scolato e strizzato la scarola e, nello stesso tegame, ho messo l'olio e gli altri ingredienti più la verdura cotta, e ho terminato la cottura.


Ingredienti

per la scarola:

vedi qui raddoppiando le dosi



per la pasta

500 gr di farina 00

25 gr di lievito di birra

150 gr di burro o strutto (per me strutto!)
pepe
sale (12-15 gr= 1 cucchiaino circa)
Acqua tiepida q.b. (250 ml circa)

Preparare la pasta sciogliendo il lievito con un pò d'acqua tiepida, e impastandolo con un pugno di farina. Far riposare mezz'ora coperto. Nella ciotola dell'impastatrice (ma anche a mano!) versare la restante farina, il panetto di lievito, lo strutto, parecchio pepe, e impastare (con il gancio) un pò, unendo anche il sale, e l'acqua, gradatamente, fino ad ottenere un composto abbastanza morbido, che si stacca dalle pareti della ciotola. Far lievitare a palla fino al raddoppio.
Preparare la scarola come scritto sopra e far intiepidire.
Dividere in due parti (una un pò più grande dell'altra ) l'impasto lievitato, stendere all'altezza di 1 cm circa, e foderare uno stampo unto di 25-26 cm di diametro (il mio era di ferro). Versare il ripieno e coprire con l'altro pezzo d'impasto. Infornare a 190° C per 45 minuti circa o comunque fino a doratura, regolandovi in base al vostro forno.
A me ne è avanzata un pò di pasta, che ho condito con pomodorini, rosmarino e pecorino fresco.,.. deliziosa!

domenica 27 novembre 2011

"Hamburger" di Baccalà alla "Livornese" per l'MTC

Eccomi arrivata all'appuntamento mensile con L'MTC di Ale e Dani, le due spumeggianti promotrici di questa formula sempre più coinvolgente e sempre più ricca di partecipanti!
La ricetta di questo mese è il Baccalà alla Livornese, ricetta proposta dalla vincitrice del mese scorso Cristina di Insalata mista - poveri ma belli e buoni. Cristina, da  amante del pesce (azzurro in particolare), racconta in modo appassionato e ricco la storia di questo piatto tradizionale della cucina toscana, che nasce nell'800. Leggete il suo racconto perchè ne vale la pena!
A differenza di quello che accade quasi sempre, stavolta riesco a pubblicare la ricetta non proprio all'ultimo minuto come al solito! Ho approfittato della domenica, dopo essermi procurata, non senza una certa fatica, il baccalà già ammollato, per cucinare questo gustoso piatto.
Ho mantenuto il metodo di cottura del baccalà alla livornese per quel che riguarda la rosolatura, e gli ingredienti che caratterizzano questa ricetta, cioè pomodoro, prezzemolo e aglio, ma ho personalizzato la ricetta, giocando un pò con la con presentazione... e questo è il risultato :-)



Ingredienti per 2 persone

400 gr circa di baccalà già ammollato
semola di grano duro
1 spicchio d'aglio intero schiacciato
olio exv d'oliva

per i pomodorini confit

12-14 pomodorini datterino
sale
timo
olio exv d'oliva

per accompagnare

panna acida
prezzemolo tritato
pepe
un goccio d'olio exv d'oliva

per decorare:

semi di sesamo nero tostati

Tagliare i pomodorini a metà e posizionarli su una teglia, ricoperta con carta forno, con la parte tagliata rivolta verso l'alto. Cospargere con un pò di sale fino, timo e olio exv. Infornare a 120° C (forno ventilato)per i primi 20 minuti, poi abbassare la temperatura a 80-90°C, e proseguire la "cottura" per un'altra ora circa, o finchè i pomodorini non risulteranno appassiti.
Eliminare eventuali spine dal pesce, infarinare con la farina di grano duro, rosolare in olio exv d'oliva* (ne basta poco) e scolare su carta assorbente da cucina. Tagliare il pesce in pezzi piccoli (1 cm circa) e, con l'aiuto di un  coppapasta del diametro di 8-9 cm, creare un primo strato di baccalà, posizonare sopra i pomodorini e poi un altro strato di pesce. Cospargere con il sesamo, decorare con qualche pomodorino e un giro d'olio. Servire con la panna acida frullata con il prezzemolo tritato. Non ho mai assaggiato la versione originale dela baccalà alla livornese (lo farò presto!), ma a noi questa versione è piaciuta parecchio. All'assaggio, la sapidità del baccalà era equilibrata dalla dolcezza dei pomodorini e dall'acidità della panna acida (scusate il gioco diparole...) squisito :-)))

* rosolare l'aglio nell'olio, poi eliminarlo e procedere con la cottura del baccalà

domenica 20 novembre 2011

Spätzle alla zucca, con porcini e salsiccia

Questa è l'altra ricetta che sono riuscita a fotografare in occasione della festa per i miei 40 anni... Ormai sono già passate due settimane da quella data, ma seguire tutto ciò che riguarda la nuova casa non mi lascia molto tempo per il resto... E meno male che siamo in due ad affrontare questo impegno...
Questa settimana abbiamo ordinato la cucina, e non vedo l'ora di poterla vivere...!!! Dopo essermi svegliata all'alba per diversi giorni, pensando a quale forno, piano cottura, cappa, etc...  fossero meglio, forse adesso dormirò un pò di più... No!... mi conosco, ci saranno tutte le altre cose a cui pensare, che mi terranno sveglia! Sono ansiosa, e le camomille non mi aiutano granchè... Vabbè.. passiamo alla ricetta.
Fin dalla prima volta che ho assaggiato gli "Spätzle" me ne sono innamorata, forse perchè sono molto simili, nella versione base, ad un piatto della mia infanzia, i "pizzoccheri con il cucchiaio" che mi preparavano mia nonna e mio zio. Anche se il condimento era diverso. Stavolta ho voluto prepararli, vista la stagione, con la zucca. La voglia mi è venuta leggendo la ricetta sul blog della mia amica Cristina. Andate a visitare il suo delizioso blog "Vissi d'arte e di cucina", il nome è già un programma :-) Sua mamma è tedesca, e chi meglio di lei avrebbe potuto fornirmi la ricetta giusta? Grazie Cristina, i tuoi Spätzle sono stati graditissimi dai miei ospiti e da me!!!!


Per la ricetta degli spatzle vi rimando al suo blog, io ho cambiato il condimento preparando un sugo con funghi porcini (raccolti in estate sulle mie montange valtellinesi!) e salsiccia.

Ingredienti per il condimento

200 gr circa di salsiccia a nastro dolce
200 gr. circa di porcini (congelati home made:-))
1 piccolo scalogno tritato finemente
poco vino bianco secco
olio exv d'oliva
poco prezzemolo tritato
Parmigiano grattugiato (a piacere)
sale e pepe q.b.

 In un capace tegame antiaderente, far appassire lo scalogno con un pò d'olio, unire la salsiccia spellata e sbriciolata e far rosolare. Sfumare con poco vino bianco a fuoco vivo, unire i porcini e portare a cottura. I funghi butteranno fuori acqua, va bene così. L'acqua si asciugherà quasi tutta in cottura, e quella che rimarrà aiuterà la mantecatura, e darà ancora più profumo al sugo. Aggiustare di sale e pepe. Cuocere gli spätzle, scolarli e versarli nella padella con il condimento, insaporire e servire caldi. Accompagnare con del Parmigiano grattugiato a piacere (a me piace!). Io ho cotto gli spätzle il giorno prima. Dopo la cottura, li ho buttati in acqua ghiacciata, li ho scolati, conditi e li ho  messi in un recipiente conservandoli in frigorifero. Al momento di servire, si possono ripassare velocemente in padella o riscaldare in una pirofila in forno.
Buon appetito!

martedì 8 novembre 2011

Bicchierini colorati con crema di broccoli, mousse di prosciutto e patate

Sabato scorso ho compiuto 40 anni...! Fortunatamente non soffro per il pensiero di essere entrata a far parte degli "anta"... sono più le altre persone che mi chiedono come mi sento...!?! E come mi dovrei sentire? Per me non è cambiato nulla rispetto al giorno precedente, e la mattina mi sono svegliata con un forte mal di schiena, ma questa non è una novità... Non nego però, che compiere 40 anni abbia un certo significato, così ho deciso, quasi all'ultimo minuto, di dare una piccola festa :-) E mi sono messa ai fornelli. Di tutto quello che ho preparato, sono riuscita a fotografare solo due cose, questi squisiti bicchierini, e un altro piatto che vedrete nei prossimi giorni. Anzi, a dir la verità, ho rischiato quasi di non fotografare neppure questo, perchè "qualcuno" ha rovesciato l'unico bicchierino rimasto ed ho dovuto "ricomporlo"....
La ricetta proviene dal libro di Simone Rugiati e Licia Cagnoni "I cavoli", da cui ho pescato sempre ottime ricette come questa crema qui... Sul libro viene presentata nel piatto, io ho preferito  servire nei bicchierini, visto che è stato un pranzo in piedi era più pratico, e anche carino..


Ingredienti per 12 bicchierini

1/2 Kg di patate
300 gr. di broccoletti
250 gr. di prosciutto cotto
100 ml di panna fresca
6 cucchiai di olio exv d'oliva
sale e pepe

Per decorare:

2 cucchiai di patè di olive (taggiasche per me)

Cuocere le patate (meglio intere con la buccia) in acqua bollente leggermente salata, e fare lo stesso con i broccoletti. Tagliare il prosciutto a pezzi, tritarlo nel mixer, unire la panna e mescolare bene. Scolare i broccoletti leggermente al dente, frullarli e condirli con olio, ed aggiustare di sale e pepe. Scolare anche le patate, passarle allo schiacciapatate e condirle con olio exv, e regolare di sale e pepe. Aiutandovi con una sac a poche con bocchetta liscia da 1 cm, creare un primo strato di crema di patate, poi fare un secondo strato con la mousse di prosciutto, e per ultimi i broccoletti. Far riposare in frigorifero per almeno 1 ora (io li ho preparati il giorno prima, e ho tirati fuori i bicchierini dal frigorifero 1 ora prima di servirli). Al momento di servire, coprire la parte superiore con un velo di patè d'olive... deliziosi!

giovedì 20 ottobre 2011

Offelle romagnole

Conoscevo le "offelle" perchè, essendo cresciuta a Pavia, le ho sempre mangiate da piccola... Sì, ma io conoscevo le "Offelle di Parona", tipico e delizioso biscotto di Parona Lomellina, mentre queste sono Offelle romagnole, una ricetta dell'Artusi che prendono spunto dalle Offelle di Marmellata dell'Artusi, con un ripieno di composta di mele. Il dizionario italiano definisce la parola "offella" genericamente come "focaccetta di pasta dolce" . La ricetta che vi propongo però, l'ho trovata sul libro monotematico "Il libro delle mele" di Giuliana Lomazzi (collana "Il lettore goloso" diretta da Allan Bay), che si ispira chiaramente al grande Artusi.  Quando ho visto questo libro un pò di tempo fa, non ho resistito, in un secondo è diventato mio, perchè io adoro le mele... sarà perchè sono il frutto del peccato?!?
Questa ricetta, è sola la prima di una lunga serie di ricette che preparerò di questo libro :-)





ricetta liberamente tratta da "Il libro delle mele " di Giuliana Lomazzi

Ingredienti per 6 persone

 per la pasta frolla:

250 gr. di farina 00
125 gr. di zucchero (io ne ho messi 100 gr.)
125 gr. di burro
1 uovo e 1 turolo  tuorlo

per il ripieno:

250 gr. di mele (golden)
60-70 cl di vino bianco dolce
50 gr. di zucchero
1 cucchiaino (scarso) di cannella in polvere
1 cucchiaio di canditi (io ho messo l'uvetta)
1 tuorlo
poco latte
zucchero a velo

Preparare la frolla (anche il giorno prima) e farla riposare in frigorifero. Mondare le mele e tagliarle a fettine, metterle in una casseruola,  innaffiarle con il vino e cuocere finchè non sono disfatte, schiacciandole con un cucchiaio di legno e aggiungendo acqua se asciugano troppo. Unire lo zucchero e la cannella, mescolare ed unire i canditi (o l'uvetta). Stendere la composta di mele in un piatto e far raffreddare. Stendere la pasta frolla con il mattarello, fino ad ottenere una sfoglia di 3-4 mm di spessore, da cui dovrete ricavare un numero pari di dischi di 10 cm di diametro. Lo stampo delle offelle è smerlato, io ho utilizzato uno stampo per crostatine :-) Distribuire la composta di mele su metà dei dischi, lasciando un cm dal bordo, inumidire il bordo con poca acqua e coprire i dischi farciti con gli altri (cercando di far corrispondere le smerlature del disco superiore con quelle del disco inferiore), premendo leggermente in modo da sigillarli per non far uscire il ripieno in cottura. Diluire il tuorlo con poco latte e spennellare la superficie delle offelle. Foderare una teglia con carta forno, sistematevi i dolci ed infornare a 190 °C per 15 minuti circa (regolatevi con il vostro forno). Sfornare, far raffreddare e cospargere con zucchero a velo. Il giorno dopo sono ancora più buone.
Se amate i dolci con le mele, dovete provare assolutamente questi...!!!

mercoledì 12 ottobre 2011

Spaghetti con seppie e pomodorini

Sabato sono stata, dopo un pò di tempo che non gli facevo visita, dal mio "pescivendolo" di fiducia al piccolo mercato vicino a casa. Ho trovato delle seppie  fresche ma già pulite, purtroppo, perchè avrei preferito avere anche il sacchettino del nero... comunque, anche senza nero, questo piatto di spaghetti semplice e gustoso è venuto squisito! La realizzazione non richiede certo chissà quali abilità in cucina, ma mica sempre bisogna cucinare piatti elaborati, giusto? Poi, i piatti semplici e genuini, sono sempre molto graditi in famiglia... :-)


Ingredienti per due persone:

180 gr. di spaghetti
1 seppia grande (con il suo nero, se possibile)
15 pomodorini ciliegino circa (i miei erano piccolini e dolcissimi!)
1 scalogno piccolo tritato finemente
1 spicchio d'aglio intero (o tritato se preferite)
1/2 peperoncino fresco
Prosecco (o altro vino bianco secco)
prezzemolo tritato
olio exv d'oliva
sale e pepe

Lavare e pulire le seppie (spellarle ed estrarre visceri e il sacchettino del nero, se non l'ha già fatto il pescivendolo...), tagliarle a pezzi non troppo piccoli e asciugarle. Mettere su fuoco medio una padella capiente, con un cucchiaio di olio exv d'oliva, lo scalogno, l'aglio e il peperoncino tagliato a rondelle. Far appassire lo scalogno, unire la seppia e far rosolare. Eliminare l'aglio (se l'avete lasciato intero), sfumare con il Prosecco, ed unire i pomodorini lavati, asciugati e tagliati a metà. Coprire e far cuocere 35-40 minuti (regolatevi in base alla grandezza della seppie), controllando che il sugo non si asciughi troppo, ed unendo poca acqua calda (o fumetto di pesce) se necessario. Se avete il nero, unitelo adesso e cuocete ancora un paio di minuti. Regolare di sale e pepe. Cuocere gli spaghetti al dente e mantecarli nella padella con il condimento, unendo poca acqua di cottura della pasta, se necessario. Versare poco olio exv d'oliva a crudo, cospargere con prezzemolo tritato e servire. Gusterete un ottimo piatto di pasta.... :-)))
Buon appetito!

mercoledì 28 settembre 2011

Un piccolo giardino di macedonia per l'MT Challenge: Macedonia con crema di yogurt e cannella

Dopo una prolungata assenza dall'MT Challenge di Menù Turistico di Ale e Dani, finalmente mi riaffaccio a questo appuntamento mensile, super stimolante e divertente! La bravissima Fabiana, vincitrice dell'ultima edizione prima della pausa estiva, ha proposto per questa sfida la macedonia di frutta. Sì, ma mica una semplice macedonia! Da maga dell'intaglio qual è, Fabi ha lanciato una sfida tutt'altro che semplice... Elemento imprescindibile di quest'appuntamento è l'intaglio della frutta...così ho tirato fuori dall'armadio il mio set da intaglio. Inizialmente avevo un'altra idea rispetto a quella che poi ho realizzato, ma qualche incoveniente tecnico, oltre ai miei impedimenti per quest'arte che tanto mi affascina, ma che non sono ancora riuscita ad approfondire come vorrei, mi hanno portato a questa preparazione, nata strada facendo... Ho fatto una bella spesa di frutta di stagione, sfruttando anche i primi raccolti di mele e pere, gli ultimi di meloni e pesche, la piena stagione dell'uva, l'ananas che si trova tutto l'anno e i kiwi. Per accompagnare questo "dessert", ho pensato ad una crema di yogurt greco, miele e cannella, che si è sposata benissimo con la frutta!

 
 
 

Ingredienti

pera, mela, kiwi, uva, pesca e melone

per la salsa d'accompagnamento:

yogurt greco
miele d'acacia o millefiori o castagno ( o quello che preferite)
cannella in polvere

foglie d'ananas baby per decorare

Lavare e asciugare tutta la frutta. Tagliare mela, pera, pesca, kiwi e melone (dopo averlo sbucciato) a fettine sottili e regolari e disporle in un piatto. Formare con lo scavino delle palline di melone. Preparare la crema d'accompagnamento, unendo allo yogurt del miele ( quantità a piacere) e della cannella (senza esagerare!). Con la sac a poche, creare dei ciuffetti di crema, e su alcuni, un pò più grossi, posizionarvi le palline di melone e gli acini d'uva. Con la mela creare una farfalla, e posizionarla nel piatto. Ritagliare dalla pesca, dalla mela e dalla pera, delle sottili striscioline di buccia, arrotolare per ottenere delle roselline, che andranno posizionate con delle foglie di ananas. La mia era baby, e aveva delle deliziose e appuntite foglioline!

venerdì 23 settembre 2011

Pane al rosmarino delle sorelle Simili

Quando decido di preparare del pane, ma non ho ancora un'idea precisa su contenuto, forma, etc.., sfoglio due libri: "Pane e roba dolce" delle mitiche sorelle Simili, e "Pane delle Dolomiti"di Richard Ploner. Ovviamente ci sono mille altri libri sul pane, ma in questo periodo sono affezionata a questi due...
Siccome avevo voglia di qualcosa di profumato, e il rosmarino è sempre a portata di mano in casa mia, la scelta è caduta su questo pane. E poi, mi ha affascinato anche il racconto delle Simili, sulle probabili origini di questo pane. Sembra che un fornaio ferrarese, leggendo delle cronache sulla famiglia degli Este, che erano i Signori di Ferrara, scoprì l'esistenza di questo creazione, ricca di "diamanti", che veniva servita ai banchetti... Come suggeriscono le Simili, non è necessario andare in gioielleria per procurarsi i diamanti... basta sostituirli con del sale grosso (veramente grosso!). Se poi avete quello rosa dell'Himalaya, che è quello che ho utilizzato io, l'effetto sarà ancora più chic...!!! Inoltre, questo sale è considerato il più puro e ricco di sali minerali della terra. Non viene raffinato, non è sbiancato e non vengono aggiunti additivi... insomma è veramente naturale!

Ingredienti

450 gr. di farina 00
20 gr. di lievito di birra
250 gr. d'acqua circa
2 cucchiai rasi di rosmarino fresco tritato
2 cucchiai d'olio exv d'oliva
2 cucchiaini di sale marino grosso (per me non marino, ma quello rosa dell'Himalaya)

In una ciotola (o nell'impastatrice) sciogliere il lievito con quasi tutta l'acqua, poi unire olio e il rosmarino. Aggiungere un terzo della farina, amalgamare un pò battendo, unire il sale, la farina rimanente e l'altra parte d'acqua, sempre battendo l'impasto, che non deve essere troppo consistente. Lavorare per 8-10 minuti finchè il composto sarà elastico. Far lievitare in una ciotola unta d'olio per 1 ora e mezzo circa (regolatevi voi in base alla temperatura). Rovesciare sulla spianatoia e lavorare velocemente, formare una palla, metterla su una teglia con carta forno (io ne uso una di ferro e non metto niente) e far lievitare coperto a campana per altri 40-50 minuti. Incidere sulla cupola un asterisco a 6 punte con una lametta, pennellare abbondantemente con acqua (aiuta a rendere elastica la crosta) e mettere un pò di sale grosso nei tagli. Infornare a 220°C per 15 minuti, poi abbassare il forno a 170-180°C, e continuare la cottura per altri 15-20 minuti.
Questo pane si abbina a piatti di carne come arrosti, roastbeef, etc, ma io l'ho mangiato anche con del gorgonzola dolce ed era meraviglioso!
Si può sostituire il rosmarino con salvia, timo o maggiorana.

mercoledì 14 settembre 2011

Tortelloni croccanti di melanzane con crema di burrata

Non spaventatevi per il titolo lungo... non è un piatto complicato! Quando ho visto dalla bravissima Alex di "Ombra nel portico" la ricetta di questa pasta ripiena, non ho resistito! E' una delle poche ricette che ho preparato quest'estate, e che ho congelato. Ve l'ho già detto tante volte, lo so.... la pasta fresca, soprattutto quella ripiena, è quello che preferisco preparare in cucina :-))) Alex ha preparato i "cappelletti" cuocendoli in acqua, e servendoli con una "battuta di pomodoro", io ho rivisitato la ricetta, friggendoli e servendoli con una crema di burrata. Ho pensato a questo tipo di cottura un pò diversa, perchè ho pensato ai "Culurgiones" sardi (ripieni di patate, fiscidu, menta e pecorino fresco), che normalmente vengono lessati e conditi con un sugo di pomodoro e con pecorino, ma mia mamma ogni tanto li friggeva... golosissimi!!! Così mi sono detta... perchè non provare a friggere anche questi tortelloni? Detto fatto! Il risultato mi è piaciuto molto, così ve lo propongo :-)
Rispetto alla ricetta originale, ho sostituito la menta con la maggiorana, perchè la mia menta non se la passava bene, mentre la maggiorana era bellissima! Ho aggiunto anche una piccola patata lessata e schiacciata al ripieno.

 
 
 


Ingredienti per 4 persone (o molte di più se lo servite come finger food)

per la pasta:

150 gr. di farina 00
50 gr. di farina rustica (ne avevo un rimasuglio e l'ho utilizzato)
2 uova intere

per il ripieno:

2 melanzane non molto grandi (senza la buccia)
una piccola patata lessata e schiacciata
un cucchiaio di Pecorino grattugiato
2 cucchiai di pangrattato
una ventina di foglioline di maggiorana fresca tritate
sale e pepe
1 spicchio d'aglio intero
olio extra vergine d'oliva

per il condimento:

una burrata freschissima
olio extra vergine d'oliva
pepe

Preparare la pasta amalgamando tutti gli ingredienti, fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Coprire e far riposare per mezz'ora.
Eliminare la buccia delle melanzane, tagliarle a cubetti, spolverizzarle di sale e lasciarle spurgare per mezz'ora. Sciacquare, tamponare con carta assorbente da cucina e far rosolare in padella con l'aglio  (io l'ho usato intero e poi l'ho eliminato perchè non lo digerisco... ma se non avete i miei problemi, tritatelo!) e l'olio. Salare e pepare. Far intiepidire e passare al mixer, poi unire il Pecorino, la maggiorana, la patata, il pangrattato e regolare con sale e pepe. Far riposare il ripieno in frigorifero per almeno mezz'ora.
Tirare la pasta sottile (a mano o con la macchinetta) e ricavare dei quadrati di circa 5-6 cm di lato. Mettere al centro di ogni quadrato una pallina di ripieno e chiudere a tortellone.
Spezzettare la burrata e frullarla aggiungendo l'olio exv a filo, fino ad ottenere una crema. Se serve unire poca acqua.
Scaldare l'olio exv in una capiente padella antiaderente e friggervi i tortelloni fino a doratura. Scolare su carta assorbente ed "infilzare" su stecchini di legno. Versare la crema di burrata in bicchieri bassi e larghi, porvi sopra lo "spiedino" di tortelloni e servire. Sono buoni anche tiepidi.
Buon appetito!

lunedì 5 settembre 2011

Confettura di fichi, mandorle e vaniglia e confettura di fichi e rosmarino

Se qualcuno di voi si fosse domandato dove fossi finita... beh, eccomi qua! I motivi che mi hanno tenuta lontana dal blog sono vari, alcuni piacevoli altri meno... Quelli spiacevoli ve li risparmio...nulla di grave eh! Uno di quelli piacevoli, è che stiamo mettendo su casa e il tempo non basta mai!!! Ma quanto bisogna stare dietro ad una casa in costruzione?!?! Ore ed ore passate a discutere su punti luce, prese ed impianti vari, senza contare che, un giorno sì ed uno no, è meglio controllare che tutto proceda bene... (chi ci è già passato sicuramente mi capirà!) Giri vari per parquet, piastrelle, sanitari, etc... Poi ci sono state anche le vacanze, ed il tempo è volato via!
Ora sono in forma, piena di energia e di buoni propositi :-) Ho un sacco di arretrato da leggere sui vostri blog, e non riuscirò mai a mettermi in pari...!

Ma passiamo alla ricetta...
Al mare, una gentile signora, mi ha regalato  una cassetta di deliziosi fichi colti dlle sue piante. In parte li ho mangiati così al naturale, mentre il resto li ho trasformati in una goduriosa confettura, anzi due.
La prima è un abbinamento classico, quello con fichi e mandorle, a cui ho aggiunto anche della vaniglia: squisita! La seconda è decisamente più originale: fichi e rosmarino. Provatela e non ve ne pentirete!
L'idea l'ho presa dal blog di Agostina "My pane burro e marmellata" andate a dargli un'occhiata...
Ho usato il Fruttapec 3:1  per preservare il sapore dei fichi con una cottura breve, emno male che ho usato questa proporzione di zucchero, perchè i fichi erano già molto dolci! Non storcete il naso perchè, come scrive Sigrid nel suo strafamoso blog "Il cavoletto di Bruxelles" e come confermato da Dario Bressanini (nei commenti alla ricetta di Sigrid)  dell'altrettanto famoso blog  "Scienza in cucina", il Fruttapec non è altro che pectina con acido citrico... vi ho convinto?

P.S. qualcuno mi sa spiegare perchè mi sono spariti i lettori fissi dal blog?!?!?
grazie



Ingredienti

500 gr di fichi pelati e tagliati a pezzetti
175 gr, di zucchero semolato
50 gr. di mandorle pelate, tostate e tritate grossolanamente
i semini di mezzo baccello di vaniglia
mezza bustina di Fruttapec 3:1

Mettere i fichi, le mandorle e la vaniglia in una capiente pentola d'acciaio alta (questo vi eviterà, durante l'ebollizione, di scottarvi con schizzi di confettura...) . Unire lo zucchero mischiato con il Fruttapec e portare ad ebollizione. Mescolare e tenere la fiamma alta. Dopo circa 3 minuti la confettura è pronta. Spegnere il fuoco e mescolare ancora per un minuto, facendo dissolvere l'eventuale schiuma che si sarà formata. Fare la prova piattino (con un cucchiaino prendete poca confettura e mettetela su un piattino. Inclinatelo, e se il composto scorre via velocemente, dovrete cuocere ancora. Se scende lentamente è pronta). Travasare la confettura in baratoli di vetro precedentemente lavati e sterilizzati, fino ad un cm circa dal bordo. Incoperchiare e capovolgere, in modo da far formare il vuoto. Riporre in un luogo fresco, buio ed asciutto.

Per la versione con il rosmarino:

Ingredienti

500 gr di fichi pelati e tagliati a pezzetti
175 gr. di zucchero semolato
un rametto di rosmarino tritato finemente
un cucchiaio di succo di limone

Procedere come per l'altra ricetta e godetevi il risultato!!!

giovedì 9 giugno 2011

Tagliolini con zucchine, olive taggiasche e mandorle

Ecco nuovamente una ricetta con la pasta fresca, la mia amatissima pasta fresca!!! Ho confezionato dei ravioli (che vedrete prossimamente..), e con la sfoglia avanzata ho preparato questi tagliolini molto estivi…. anche se il tempo di questi giorni molto estivo non è, anzi, sembra quasi autunno… Comunque sia, questo è un piatto gustoso, semplice e veloce da preparare, quindi... mani in pasta!
Molti pensano che preparare la pasta fresca in casa, sia un lavoro lungo e complicato.. sbagliato! Non è necessaria chissà quale maestria per preparare tagliatelle & Co, serve solo un pò di pratica... ;-) Poi, una volta che vi sarete fatti la "mano" con l'impasto, potrete sbizzarrivi con forme, colori e sapori infiniti. non è meraviglioso?!?!?!

 

Ingredienti per 4 persone

per la pasta:

200 gr. di farina 00 (io ho utilizzato un’ottima farina bio che compro in Svizzera 80% frumento e 20 % segale)
2 uova intere
acqua tiepida q.b.

per il condimento:

2 zucchine “bianche”
12-15 olive taggiasche snocciolate (in salamoia o sott’olio)
mandorle a filetti
1 spicchio d’aglio intero
qualche fogliolina di maggiorana fresca
olio exv d’oliva
sale e pepe q.b.

Impastare le uova con la farina ed aggiungere l’acqua (se necessario), fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Far riposare coperto per almeno 30 minuti. Stendere la sfoglia sottile a mano o con la macchinetta (ultima tacca) e ricavare i tagliolini. Mentre riposa l’impasto, preparare il condimento. Lavare e tagliare le zucchine a julienne e farle rosolare in padella con l’olio, l’aglio e la maggiorana per 7-8 minuti, poi unire anche le olive ed aggiustare di sale e pepe. Le zucchine devono rimanere croccanti.
Cuocere i tagliolini in abbondante acqua salata bollente per pochi minuti, scolare e versare nel tegame con le zucchine, a cui avrete unito un mestolino d’acqua di cottura della pasta per la mantecatura. Amalgamare bene il condimento, impiattare, cospargere con le mandorle a filetti tostate e servire.
Buon appetito!

P.S.... dimenticavo! Potete anche congelare i tagliolini (dopo averli fatti asciugare un pò) su un vassoio, coperti con pellicola trasparente. Una volta congelati, vanno riposti negli appositi sacchetti. Al momento di cuocerli, buttateli direttamente in acqua senza scongelarli.

giovedì 2 giugno 2011

A spasso nel Monferrato

Per il compleanno del mio Amore (10 maggio), così come lo scorso anno, gli ho fatto un regalo a lui molto gradito... un week-end enogastronomico! Credo che questa ormai diventerà una tradizione di famiglia! L'anno scorso siamo andati nel Chianti fiorentino, quest'anno è stata la volta del Monferrato. La scelta del luogo in cui alloggiare è sempre la più difficile, sì, perchè per queste occasioni, non amiamo gli alberghi grandi, super affollati, anonimi e dove sei un numero... ma preferiamo quelli più raccolti, romantici e che ti facciano sentire coccolata! Per fare questa scelta vado ad intuito, e di solto ci azzecco! E' stato così anche questa volta per fortuna :-)  Abbiamo passato un week-end meraviglioso, complice il bel tempo, l'ottima cucina e... il buon vino! Se doveste decidere di rilassarvi anche voi tra le dolci colline del Monferrato, vi consiglio di soggiornare al Relais il Borgo in Località Cioccaro di Penango (Asti), un gioiellino!
Troverete un ambiente curato nei minimi dettagli, dalle lenzuola di lino, alla mise en place per la colazione e al cortile fiorito con rose e profumatissimi gelsomini. E la cucina? Deliziosa! Il relais è di proprietà di Fabio e di sua mamma, cuoca magnifica. Ho mangiato degli agnolotti monferrini semplicemente squisiti, e le ho anche chiesto la ricetta per cercare di riprodurli a casa. Il ripieno è costituito da: carne di coniglio, maiale e vitello arrosto in parti uguali, uovo, Parmigiano, verdura (in inverno verza e in estate spinaci). Gli agnolotti vengono conditi con burro fuso o sugo d'arrosto.






La scala che portava alla nostra camera


I vigneti appena fuori dall'albergo


La domenica mattina ci siamo diretti verso il castello di Casale Monferrato per l'evento di Slow Food.  " Di Grignolino... in grignolino". Questa è il cortile di una delle numerose aziende che abbiamo visitato. Comiciare a bere vino alle 10.30 di mattina è impegnativo, meno male che ogni azienda offriva anche salumi e dei meravigliosi formaggi piemontesi, ma anche risotti e friciulin, delle deliziose frittatine verdi (con spinaci, erbette, ortiche, etc.)


Alberi di nocciolo



Un suggestivo portone a Nizza Monferrato


In questo week end, abbiamo ovviamente fatto il pieno di vino, ma non solo quello bevuto in loco! Tra Agoghé, Ruché, Barbera e Grignolino, ne abbiamo acquistato sette cartoni da sei bottiglie...
Abbiamo scoperto anche un vino poco conosciuto ma veramente delizioso, il Ruché. E' un vitigno autoctono del Monferrato, che viene prodotto in soli sette comuni. E' stato riscoperto grazie al parroco di Castagnole Monferrato, che negli anni '70 si è dedicato alla produzione di questo vino, e al sindaco Lidia Bianco, che ha lavorato per fargli ottenere la DOC. Noi l'avevamo degustato la sera prima a cena, e siamo andati a comprarlo direttamente dal produttore Crivelli: un personaggio un pò bizzarro, ma molto appassionato! Ottimo il suo vino :-)
Grazie al consiglio trovato sul forum della Cucina Italiana, abbiamo acquistato anche l'ottima vera carne piemontese: cruda per l'albese, costate, salami, pancetta e lardo... tutto ottimo. Nella nostra borsa frigorifero, siamo riusciti a farci stare anche un Kg di agnolotti monferrini!!! Il tutto prodotto e macellato in loco dal proprietario.
Se decidete di farvi una "passeggiata" tra le dolci colline del Monferrato, soddisferete la vista e il palato!
Buon viaggio!

P.S. sono ancora decisamente inbranata con blogger.... qualcuno mi saprebbe dire come creare un nuovo link in cui mettere i viaggi in modo che non vadano a finire nel ricettario....?!?!
Grazie!

lunedì 23 maggio 2011

Risi e bisi.. intrecciati!

Quando ho letto il titolo della ricetta proposta da Annamaria, vincitrice dell’ MTC di Alessandra e Daniela di Aprile con la sua originale versione degli gnocchi di semolino, mi è venuto un colpo…. Sì, perché come sa chi mi conosce bene, io non mangio legumi, con una piccola eccezione per i ceci, ma non nudi e crudi eh!, ma cucinati insieme ad altri ingredienti (ad .es. l’Hummus).

Questo mio rifiuto verso i legumi, ha origine nella mia infanzia, quando alla scuola materna mi costrinsero a mangiare i piselli… Vi lascio immaginare come il mio corpo non abbia voluto assolutamente accettare questa violazione ai miei gusti…. Ma chi lo dice che i bambini in tenera età, non siano già in grado di esprimere i propri gusti alimentari?!? Mah...
Crescendo non sono assolutamente cambiata (in questo!), e per un buffo scherzo del destino, mi sono ritrovata per tante estati della mia adolescenza, a sgranare sacchi interi di piselli e fagioli, che coltivava mio papà per hobby, in un terreno in campagna alla porte di Pavia, dove sono cresciuta. Quando mi capita di trovarmi di fronte un piatto contenente piselli, faccio un’accurata selezione, li metto da parte uno ad uno… è più forte di me!!!!
Ma non mi sono voluta tirare indietro di fronte a questa sfida di Maggio! Ho letto il post di Annamaria carico di storia ed emozioni, e mi sono lanciata nella preparazione. In casa poi, sono stati contenti perché finalmente ho cucinato i piselli...
Rispetto alla ricetta originale, ho effettuato solo qualche piccolo cambiamento, non volendo snaturare una ricetta così tradizionale. Non ho trovato le taccole mangiatutto, ma dei piselli freschi al mercato. Ho utilizzato il cuore del porro invece della cipolla (vedrete poi il perché). Il riso era un ottimo Carnaroli Veneto di Grumolo delle Abbadesse (presidio slow food) invece del Vialone Nano, ed ho aggiunto anche poca menta tritata alla fine, per dare un tocco più fresco al piatto.
Risultato: piatto super apprezzato dal mio Amore!
Ormai mi sono convinta.... d'ora in poi, cercherò di preparare i legumi ogni tanto, visto che sono stati così apprezzati e poi fanno tanto bene!

 


Ingredienti per 4 persone

800 gr di piselli teneri e dolci, in modo da ottenere 250-300 gr di piselli sgranati
250 gr di riso Carnaroli (per me l’ottimo Grumolo delle Abbadesse)
60 gr di burro
50 gr di pancetta a cubetti più qualche fetta (per la presentazione del piatto)
1 lt 1 ½ circa di brodo vegetale (preparato con carote, sedano, cipolla e gambi di prezzemolo e sale a lla fine)
il cuore di due porri tritato finemente più le foglie (per presentare il piatto)
1 ciuffo di prezzemolo
qualche fogliolina di menta fresca (che va tritata)
Parmigiano Reggiano q.b.
sale e pepe di Sichuan

Lavare e sgranare i piselli separando i semi dai baccelli. Sbollentare le foglie di porro per 2-3 minuti in acqua bollente salata e mettere in acqua e ghiaccio per mantenere brillante il colore Asciugare e tagliare a strisce larghe 1 cm circa . In un tegame preferibilmente di rame, mettere 30 gr. di burro, il cuore del porro tritato e la pancetta. Rosolare brevemente poi unire i piselli, far insaporire un paio di minuti, ed aggiungere un mestolo di brodo bollente. Cuocere per altri 5 minuti ed unire il riso. Portare a cottura (16-18 minuti) mescolando, ed aggiungendo poco brodo per volta quando necessario. Mentre cuoce il riso, arrotolare qualche fetta di pancetta su dei cilindri per cannoncini, e cuocere in un tegame antiaderente senza alcun condimento, fino a rendere la pancetta croccante, e tenere da parte.
Togliere il riso dal fuoco ed unire il pepe di Sichuan macinato, il burro rimasto a pezzetti, il Parmigiano a piacere, il prezzemolo e la menta. Dare una veloce mescolata e coprire facendo riposare il riso un paio di minuti. Servire su un letto di foglie di porro intrecciate, e decorare con i cannoli di pancetta croccante.
Buon appetito!



martedì 17 maggio 2011

Baci di dama (più o meno...)

Un paio di mesi fa circa, ho avuto il piacere di conoscere dal vivo Cristina B. di Vissi d'arte e di cucina. Ci eravamo conosciute virtualmente attraverso un contest, e avevamo preparato "insieme"  le Maultaschen (squisite!). Il pomeriggio che ci siamo incontrate, abbiamo iniziato a chiacchierare subito (soprattutto di cucina ma non solo!) e siamo entrate immediatamente in sintonia :-). Cristina mi aveva portato in regalo un prezioso sacchettino contenente dei piccoli e deliziosi baci di dama al cacao  (andate a vederli!). Erano talmente buoni, che gli ultimi rimasti ce li siamo contesi a fatica Oliver ed io. Ho così deciso di prepararli a casa, ma ho combinato un disastro.... mi si sono appiattiti troppo...  Credo che il mio problema sia stato di aver scaldato troppo il burro :-(
Poco tempo fa, ho visto sul blog della neomamma Virginia, una ricetta di (simil) baci di dama dichiarata infallibile... ho pensato: allora va bene per me! Virginia ha trovato la ricetta sul blog di Sarah, che a sua volta l'aveva trovata da Niche su Cooker. Sono così riuscita ad ottenere dei baci di dama come si deve :-)
Adesso che ho capito come farli, riproverò con la ricetta di Cristina, anche perchè i suoi erano più lisci e privi di crepe!


 

Ecco la ricetta, con le mie modifiche

Ingredienti
per una 30ina di baci, pari ad una 60ina di gusci (io ne ho ottenuti un 40ina):


300g burro (morbido)
1 tuorlo
150gr zucchero a velo (per me 100 gr)
150g nocciole macinate fini (per me 150 gr di mandorle macinate fini con 50 gr. di zucchero a velo)
430g farina 00 (per me 410 gr. di farina 00)
10g cacao amaro (per me 30 gr. di cacao amaro)
un pizzico di sale alla vaniglia (per me fleur de sel)
vaniglia a piacere

80 gr. circa di cioccolato fondente per incollare i baci

Lavorare il burro morbido con i 100 gr. di zucchero a velo, finché il composto sarà spumoso. Unire il tuorlo, il sale e la farina. Aggiungere il cacao e la farina di nocciole (mandorle).Formare dei rotolini tipo gnocchi e da questi ricavare delle palline di 15 gr. Virginia consigliava di ridurre il peso della palline a 10-12 gr, cosa che ho fatto. Ma, secondo me, sarebbe meglio farli ancora più piccoli tipo ciliegia (8 gr), come scrive Cristina. Disporre le palline su una teglia ricoperta di carta forno (senza farle riposare in frigorifero), ben distanziate perché in cottura si abbasseranno e allargheranno un pochino.
Cuocere a 180° in forno ventilato per circa 15 minuti (a me ne sono bastati circa 10). Far raffreddare i biscottini, ed unirli con il cioccolato fondente fuso a bagnomaria (o nel microonde), aiutandovi con un cucchiano.
Si conservano benissimo in una scatola di latta per diversi giorni.


martedì 10 maggio 2011

Polpette di alici

Mi sono accorta leggendo il ricettario del blog, che non c’è neanche una ricetta di polpette! Eppure le preparo con una discreta frequenza perché amo le polpette, che siano di carne, di pesce o di verdure, e mi piace crearne spesso di nuove. E poi, fatto non trascurabile, con le polpette si riescono a far mangiare ingredienti non sempre graditi sia ai bambini (ad es. le verdure), che agli adulti! Domandina: chi non hai mai fatto le polpette svuota frigorifero?!?! 
Non ditemi che non vi siete mai trovati davanti al frigorifero, scoprendo qualche ingrediente dimenticato, comprato con l’intenzione di utilizzarlo il giorno dopo ma poi, o ve ne siete scordati, oppure sono sopraggiunti dei cambiamenti di programma…Vostro marito torna a casa e vi dice: “stasera ti porto fuori a cena in quel ristorantino che volevi provare da tempo…” Voi cosa fate? Io accetto al volo!!!  Ma a questo punto, l’ingrediente dimenticato nel frigo, offeso e trascurato si ribella e si nasconde bene bene, ma così bene che non ve ne accorgete... finché improvvisamente fa capolino…e, se è ancora commestibile (of course), spesso finisce in polpetta. Del resto, la nascita delle polpette, deriva proprio dall’esigenza di riutilizzare gli avanzi e rimanenze della dispensa, anche se, negli anni, sono arrivate anche le polpette "snob", ma non è certo il caso di queste golosissime polpette di alici,!!! Preparatele con acciughe freschissime, mi raccomando, quelle dimenticate giorni e giorni in frigorifero non vanno bene, forse neanche per il gatto di casa!!!


 

Ingredienti per 4 persone

500 gr. circa di alici (300-350 gr. al netto degli scarti)
1 cucchiaio di Parmigiano grattugiato
2 cucchiai circa di pangrattato più un po’ per impanare
1 uovo
un ciuffetto di prezzemolo tritato
un cucchiaio scarso di pinoli
uvetta a piacere (io non l’ho messa perché in casa piace solo a me…)
sale e pepe q.b

olio di semi di arachidi per friggere o olio exv d’oliva leggero
qualche fettina di limone

Alcuni ingredienti sono indicativi, perché mi sono regolata in base alla consistenza dell’impasto, che deve essere mediamente consistente, quindi regolatevi di conseguenza.

Pulire le acciughe eliminando testa, interiora, lisca centrale e pinna dorsale. Lavarle e tamponarle con carta assorbente da cucina. Tritarle a coltello (non nel mixer o avrete una poltiglia!) e metterle in una ciotola, unendo tutti gli altri ingredienti, amalgamando bene l’impasto. Formare delle polpette di circa 4 cm di diametro, passarle velocemente nel pangrattato rimanente (poco) e tenere in frigorifero (non troppo perché altrimenti il composto tenderà ad inumidirsi) fino al momento di friggere.
Portare l’olio alla temperatura di 170-180°C, e friggere le polpette da entrambi i lati, fino a doratura. Volendo si possono anche cuocere in forno a 180-200°C circa per 15-10 minuti Servire con fettine di limone e insalatina. Sono buone anche a temperatura ambiente, almeno io me le sono mangiate anche così….

P.S. sono in partenza per un corso d'aggiornamento di 3 giorni a Napoli, quindi ci sentiamo tra qualche giorno... :-)

venerdì 6 maggio 2011

Friandises alla cannella (ma non solo...)

Questo è un periodo dolce in cucina, così mi sono offerta volontaria per la preparazione di questi deliziosi biscottini (insieme ad altri prossimamente on line...) per un appuntamento con dei clienti del mio Amore. Le prime clienti erano due donne (a dieta...), ma si sono spazzolate quasi tutto il vassoio di biscotti! Mi sa che hanno gradito, e, se proverete le friandises, capirete anche  il perchè!
Sono andata alla ricerca del significato di friandises, e il dizionario francese Larousse li traduce come "dolciumi". Ed io che pensavo a chissà quale nome raffinato, sarà che in francese friandises ha un suono chic...
L'impasto è simile a quello di una frolla, ma risulta molto più fine perchè i tuorli vengono aggiunti all'impasto sodi e passati attraverso un setaccio, e si utilizza lo zucchero a velo invece di quello semolato (anche se, in realtà, io utilizzo lo zucchero a velo anche per la frolla). Ne risulta un composto che si lavora con facilità.
Questi biscottini si sciolgono letteralmente in bocca... una delizia!


ricetta liberamente tratta da "La Cucina Italiana" di Dicembre 2000

Ingredienti

200 gr. di farina 
120 gr. di burro
80 gr. di zucchero al velo
3 tuorli sodi
un pizzico di sale

Per completare:

cannella
zucchero di canna 

varianti:
unire all'impasto 60 gr. di mandorle macinate o
60 gr. di noci macinate o
60 gr. di pistacchi macinati o
zenzero in polvere o...
quello che preferite!

Gli ingredienti vanno lavorati come per la pasta frolla, a cui unirete 4 cucchiaini rasi di cannella in polvere. Formare un salamino che va rotolato nello zucchero di canna. Io messo lo zucchero sopra un foglio di carta forno, così è più pratico ;-)
Tagliare il rotolino a cilindretti di 4 mm di altezza con un coltello ben affilato (se necessario perchè l'impasto è morbido, passare il rotolo in frigorifero prima del taglio,  ma a me non è servito questo passaggio) e cuocere a 180°c per 10 minuti circa.
Per le varianti, unire gli ingredienti e formare dei rotolini o stendere con il matterello e dare la forma preferita.

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