La voglia di riprodurla a casa era tanta, così ho chiesto a Mari di Lasagna Pazza, se avesse una ricetta per provarla a casa, e lei, gentilissima, mi ha prontamente fornito la ricetta: grazie Mari :-)
La ricetta proviene da quella che viene considerata la Bibbia della cucina triestina. L'autrice è Maria Stelvio e il suo libro s'intitola proprio "Cucina triestina". La ricetta va un po' interpretata e così ho fatto! Le dosi nel libro sono per sette Pinze, io ho effettuato le dovute proporzioni e mi sono "accontentata" di prepararne due... La Pinza viene tradizionalmente servita durante le festività Pasquali, con il prosciutto caldo affumicato e tagliato a mano, il cren (rafano) e la senape. Il gusto di questa sorta di pane dolce, viene perfettamente bilanciato dal prosciutto affumicato e dal cren, ma vi garantisco che, anche mangiato in purezza, è delizioso! La tripla lievitazione di questo pane, gli dona una sofficità ed una leggerezza uniche.. non vi resta che provarlo! Non è difficile, richiede solo un po' di tempo, che viene totalmente ripagato dalla prova assaggio...
La mia Pinza avrebbe dovuto essere un po' più colorata all'interno, ma in corso d'opera, mi sono accorta di aver finito le uova, e nel terzo impasto mancavano un paio di tuorli...
Ingredienti per 2 Pinze grandi (o 3 più piccole)
Per il primo impasto
15 g di lievito di birra fresco
½ cucchiaino di zucchero semolato
120 g di farina bianca 00
acqua tiepida q.b.
Per il secondo impasto
165 g di farina bianca 00
30 g di zucchero semolato
20 g di burro fuso tiepido
1 tuorlo e 1 uovo intero grande
Per il terzo e ultimo impasto
330 g di farina bianca 00
110 g di zucchero semolato alla vaniglia* (o zucchero semplice con l'aggiunta dei semini di ½ baccello di vaniglia)
35 g di burro fuso tiepido
1 cucchiaino di sale
80 ml di uova intere
80 ml di tuorli
30 ml di Rum (un bicchierino circa)
un uovo per spennellare i panetti
*Io metto sempre i baccelli vuoti della vaniglia nel barattolo dello zucchero, così si aromatizza in modo naturale.
Per il primo impasto. In una ciotola capiente, sbriciolare il lievito e scioglierlo in poca acqua tiepida con lo zucchero, unire la farina, e tanta acqua tiepida (mescolando con una frusta), quanta ne serve per ottenere una pastella molle (simile a quella delle crepes). Coprire con un panno umido e far lievitare fino al raddoppio, in un luogo tiepido e al riparo da correnti d'aria. Io metto tutto nel forno appena tiepido e spento.
Per il secondo impasto. Quando il primo impasto ha raddoppiato il suo volume, unire, sempre mescolando e alternativamente: la farina, lo zucchero, il burro, il tuorlo e l'uovo intero. Incorporare bene il tutto, coprire e far lievitare ancora fino al raddoppio.
Per il terzo impasto. Con la farina, formare una fontana su una spianatoia e versare la massa lievitata al centro. Iniziare a mescolare ed unire lo zucchero, il burro ed il sale. Lavorare unendo lentamente nell'impasto le uova, i tuorli ed il Rum. Lavorare vigorosamente con i pugni, infarinando sempre la spianatoia per circa un'ora... Io ho utilizzato l'impastatrice (ma potete usare anche un robot da cucina), che ha lavorato al mio posto per circa 30 minuti. L'impasto deve essere tenero, in modo che affondandovi un dito si ragguagli subito.
Formare due panetti grandi o tre più piccoli, di peso uguale, disporli su un foglio di carta forno, coprirli e farli lievitare fin quasi al raddoppio, sempre coperti e in un luogo tiepido. Attenzione a non fare come ho fatto io... la pellicola per alimenti si è attaccata alla superficie, ed ho dovuto lottare per staccarla cercando di non fare troppi danni... Preriscaldare il forno a 175-170°C (statico).
Spennellare delicatamente i panetti, con l'uovo leggermente sbattuto e praticare, dal basso verso la sommità, tre tagli a zigzag, profondi 3 cm circa.
Spennellare delicatamente i panetti, con l'uovo leggermente sbattuto e praticare, dal basso verso la sommità, tre tagli a zigzag, profondi 3 cm circa.
Cuocere in forno per 40 minuti circa (prova stecchino). Nei primi 15-20 minuti controllare le Pinze, perché la sommità tende a dorarsi velocemente, con il rischio che a fine cottura sia bruciata... Se vedete che si sta colorendo troppo velocemente, coprite le Pinze con dei fogli di carta alluminio.
Sfornare e mettere su una gratella, coprendo con un canovaccio pulito, oppure mangiare subito! Si conserva ben chiusa negli appositi sacchetti per diverso tempo, sembra fino ad un mese, ma io sono arrivata solo a qualche giorno. Si può anche congelare. Oppure, potreste fare felice qualcuno, regalandogli una Pinza per festeggiare golosamente la Pasqua!!!
Buona Pasqua a tutti!!!
Non ci posso credere Ale! Sono appena entrata in bacheca e la prima ricetta che ho visto era questa :) Ma sono perfette! Assolutamente bellissime, meglio di quelle uscite dai forni delle più rinomate pasticcerie triestine. E la presentazione è assolutamente quella classica, sembri aver vissuto qui tutta la vita :)))
RispondiEliminaUn bacione!
Grazie Mari, mi sono impegnata e ho seguito i tuoi consigli :-) Il risultato è come speravo che fosse...
EliminaUn bacione anche a te
Ma che belle!!!! Ne vorrei una qui. Buona Pasqua!
RispondiEliminaGrazie!
Elimina110 e lode anche da parte mia! Quelle di mamma e nonna erano così.Sono veramente piena di ammirazione.
RispondiEliminaGrazie Nik, i complimenti chi conosce la materia mi fanno tanto piacere... :-)
EliminaUn abbraccio
Belle belle...e grazie per esserti innamorata della mia splendida città!
RispondiEliminauna curiosità: a quanti tuorli corrispondono 80 ml. di rosso d'uovo e, a quante uova sarebbero 80 ml.?
RispondiEliminaCiao, 80 ml di tuorlo corrispondono a circa 4 tuorli di uova medie, mentre 80 ml di uovo intero corrispondono ad un uovo e mezzo circa, sempre medio. Per una maggiore precisione, io utilizzo un dosatore.
EliminaP.S. la prossima volta... firmati :)
Bel lavoro da mangiare dalla foto mai fatta e sono concittadina di Mari. Ti nominò triestina d'adozione vero Mari la teniamo così. ..bacioni e buon weekend 😚 😚
RispondiEliminaCiao Edvige e scusa per la risposta tardiva �� Sono onorata per la nomina: la tua città è bellissima e spero di tornarci presto!!!
RispondiEliminaCara Ale Sono una nonna Triestina che vive in Sud Africa da tantissimi anni e ricordo che la mia mamma faceva delle buonissime Pinze per Pasqua. Sono felice di aver trovato la tua ricetta che dalla foto si vede proprio cosa ricordavo. Spero di poter far vedere ai miei figli e nipoti delle buonissime Pinze. Ti saluto Nori (Triestina patoca)
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