Tra le ricette proposte per il contest, ho optato per quella che più poteva essere gradita in casa. A me piacciono gli abbinamenti inusuali dolce-salato, ma in casa mia un pò meno... e la scelta è quindi caduta sui Cjalsòns Rustics. Ho apportato alcune modifiche: la prima è quella della pasta, che prevedeva le patate, ma quando sono andata in cantina a cercarle, mi sono accorta di non averne più... eppure in casa non mancano mai! Ma ormai volevo prepararli e ho deciso di utilizzare la pasta matta prevista in altre ricette. Ho cambiato anche qualcosa nel ripieno. la polmona non avrei saputo dove trovarla... così l'ho sostituita con la salsiccia (prevista come alternativa), a cui ho aggiunto della cipolla rossa e degli spinaci e non ho messo l'uovo. Il condimento è stato quello previsto dalla ricetta! Risultato: buonissimi!!!!!
Ingredienti per 45 cjalsòns
per la pasta:
250 gr. di farina
acqua tiepida q.b
sale q.b.
un cucchiaino d'olio exv
per il ripieno:
150 gr. di salsiccia
150 gr.di spinaci cotti
1 cipolla rossa piccola
½ bicchiere di vino bianco
olio exv q.b
per il condimento:
200 gr. di ricotta fresca
2 dl di latte fresco
pepe verde fresco in grani
Preparare la pasta matta mettendo la farina, il sale e l'olio in una ciotola, unire l'acqua, poco per volta. La consistenza giusta deve essere simile a quella per la pasta all'uovo. Continuare a lavorare sulla spianatoia fino ad avere un compsoto liscio. Coprire con pellicola e far riposare mentre preparate il ripieno.
Tritare finemente la cipolla e metterla in un tegame con poco olio su fuoco basso. Farla diventare trasparente (se serve unite poca acqua così non brucia), unire la salsiccia sbriciolata, rosolare e sfumare con il vino. Unire gli spinaci , far insaporire brevemente, poi passare grossolanamente al mixer e far raffreddare.
Stendere la pasta sottile (matterello o con la mcchina), sulla spianatoia infarinata e tagliare dei dischi di 6 cm di diametro con un coppapasta. Porre al centro di ognuno un cucchiaino di ripieno e ripiegare i dischi ottenendo una mezzaluna. Sigillare con i rebbi di una forchetta.
Cuocere in acqua bollente salata per pochi minuti e scolare. Mentre cuociono i Cjalsòns, preparare il condimento: scaldare il latte, unire la ricotta e frullare. Servire con la crema di latte e ricotta, e spolverare con il pepe pestato grossolanamente in un mortaio.
*2-11-2010
Oggi mi ha scritto la mia cara amica Nicoletta, che conosce molto bene la Carnia, terra d'origine di questi ravioli, e mi ha spiegato che i veri Cjalsòns sono quelli con ripieno di dolci o erbe, soprattutto di montagna. Mi ha anche scritto che un tempo, sui monti, questo era il piatto tipico dei matrimoni e delle feste. Nel ripieno c'erano uvetta, cioccolato e altri ingredienti ricchi, ed ogni paese aveva la sua ricetta. Per dimostrare che l'occasione era unica, venivano utilizzati prodotti costosi. Si utilizzava anche un altro formato, una specie di fagottino appiattito molto scenografico. Ecco, adesso sono ancora più curiosa di avere una sua ricetta... :-)
Grazie Nik per il tuo contributo!
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Oggi mi ha scritto la mia cara amica Nicoletta, che conosce molto bene la Carnia, terra d'origine di questi ravioli, e mi ha spiegato che i veri Cjalsòns sono quelli con ripieno di dolci o erbe, soprattutto di montagna. Mi ha anche scritto che un tempo, sui monti, questo era il piatto tipico dei matrimoni e delle feste. Nel ripieno c'erano uvetta, cioccolato e altri ingredienti ricchi, ed ogni paese aveva la sua ricetta. Per dimostrare che l'occasione era unica, venivano utilizzati prodotti costosi. Si utilizzava anche un altro formato, una specie di fagottino appiattito molto scenografico. Ecco, adesso sono ancora più curiosa di avere una sua ricetta... :-)
Grazie Nik per il tuo contributo!
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ma che bontà.. e super originali!!
RispondiEliminali proveremo!!
passa a trovarci=)
www.modemuffins.blogspot.com
baci!
ne ho visti molti di cjalsons nei blog, anche colorati!
RispondiEliminadevo ammettere che anche da noi l'agrodolce non è molto gradito(a me piace), la variazione sul ripeno con cipolla rossa e salsiccia mi piace molto! a presto
anch'io quando li ho visti me ne sono innamorata! provero' a farli presto! ti sono venuti benissimo!!!
RispondiEliminaAle, certo che ti chiamo!
RispondiEliminaSto aspettando solo d'avere il calendario dei corsi di Viviana, io non riesco a scaticarlo.... e neanche a vederlo, ho visto dove tiene i corsi...mi incuriosisce pure quello!!!
Bacissimi,Fabiana
@ MMM: grazie!
RispondiElimina@ Ciao Gio, anch'io, pur apprezzando l'agrodolce, mi sono adattata ai gusti di casa, altrimenti avrei dovuto cucinarli solo per me...
@ Shade grazie! Sono soddisfatta anch'io del risultato. Anche la pasta matta, invece della classica con le uova, l'ho trovata perfetta :-)
@ Fabiana, ti ho scritto una mail...
Complimenti Ale sono bellissimi, poi sicuramente ottimi! Anch'io adoro il dolce-salato ma sono messa nella tua stessa condizione in casa...Bacione buona giornata
RispondiEliminama sono fantastici!bravissima,un capolavoro per la pasta fatta a mano,l'esecuzione ,la scelta degli ingredienti e la creatività.felice giornata e a presto
RispondiElimina@ Grazie Ornella, la prossima volta li preparo in modo tradizionale dolce-salato solo per me! Sono curiosa di provarli nel modo più tradizionale...
RispondiEliminaBacioni
@ Antonella ma quanti complimenti :-))) Grazie!
Faccio del mio meglio, ma cerco sempre di migliorarmi...
ma che belli e gustosi questi ravioloni... da provare!
RispondiEliminabravissima.
baci.
Ciao Ale!Ma mi metti di mezzo e mi tocca uscire allo scoperto.Sì, ogni paese , addirittura ogni famiglia( intesa come gruppo molto esteso, clan diremmo) aveva/ha la sua ricetta. C'erano in alcuni ripieni oltre a uvetta, cedrini,canditi,cioccolato amaro grattato,alcuni preferivano del cacao , cannella e chiodo di garofano,menta e melissa erano le erbe regine, ma anche dragoncello( da me non molto amato),prezzemolo.Alcuni mettevano del finocchietto selvatico, ma non era cosa comune.
RispondiEliminaAnche in certi ripieni c'era della ricotta, ma usualmente il ripieno era fatto di patate lesse schiacciate con aggiunta delle cipolle appassite nel burro,a lungo, quasi disfatte.Il segreto è farle appassire su fuoco piccolo piccolo.Dimenticavo, ho visto anche mettere qualche prugna secca e i fichi secchi, questi erano più abituali nel ripieno.
Da bimba non li mangiavo,erano troppo dolci e non sapevo apprezzare questi sapori che si mescolavano, oltretutto non sapevo che chi me li faceva era una autorità in materia.Con gli anni , ovvio, ho imparato le sue ricette e devo dire che il massimo son quelli con le erbe.
Tutti venivano rigorosamente conditi o con burro fuso e cannella , o con burro fuso e ricotta affumicata grattuggiata.
Ale: primavera prossima passa che ti regalo melissa e menta , figlie di quelle che da sempre ho in montagna.Me le porto in città dove le faccio crescere e le uso.Con erbe del supermercato è altra roba...
Quando posso ti faccio uan foto dei " fagottini", son deliziosi e si presentano da non credere.
Comunque anche il tuo formato è abituale , complimenti per la perizia colla quale li hai confezionati. Belle le foto!
A te sì che sono venuti alla grande i ravioli! Meglio che andarli a prendere dal pastificio Ale, sono proprio belli! ;) hai un futuro anche in rosticceria, hihiihi
RispondiElimina@ Grazie Betty, in effetti ce li siamo proprio gustati...
RispondiElimina@ Nik, sono riuscita a farti uscire allo scoperto... il resto lo hai già scritto tutto tu :-)
Un abbraccio
@ Chiara grazie!!! Questi sono i piatti che amo di più preparare. Per il futuro io ci spero... ma tu non demordere con i tuoi ravioli!!!!
Ciao!
RispondiEliminaScusa tantissimo l’effetto “spam”, ma siamo in poche e abbiamo pochissimo tempo per avvisare tutti di un’importante iniziativa food-blogger contro l'omofobia! Trovate tutte le info qui :
http://merendasinoira.wordpress.com
http://lagaiaceliaca.blogspot.com
grazie!