Questa ricetta, è sola la prima di una lunga serie di ricette che preparerò di questo libro :-)
ricetta liberamente tratta da "Il libro delle mele " di Giuliana Lomazzi
Ingredienti per 6 persone
per la pasta frolla:
250 gr. di farina 00
125 gr. di zucchero (io ne ho messi 100 gr.)
125 gr. di burro
1 uovo e 1 turolo tuorlo
per il ripieno:
250 gr. di mele (golden)
60-70 cl di vino bianco dolce
50 gr. di zucchero
1 cucchiaino (scarso) di cannella in polvere
1 cucchiaio di canditi (io ho messo l'uvetta)
1 tuorlo
poco latte
zucchero a velo
Preparare la frolla (anche il giorno prima) e farla riposare in frigorifero. Mondare le mele e tagliarle a fettine, metterle in una casseruola, innaffiarle con il vino e cuocere finchè non sono disfatte, schiacciandole con un cucchiaio di legno e aggiungendo acqua se asciugano troppo. Unire lo zucchero e la cannella, mescolare ed unire i canditi (o l'uvetta). Stendere la composta di mele in un piatto e far raffreddare. Stendere la pasta frolla con il mattarello, fino ad ottenere una sfoglia di 3-4 mm di spessore, da cui dovrete ricavare un numero pari di dischi di 10 cm di diametro. Lo stampo delle offelle è smerlato, io ho utilizzato uno stampo per crostatine :-) Distribuire la composta di mele su metà dei dischi, lasciando un cm dal bordo, inumidire il bordo con poca acqua e coprire i dischi farciti con gli altri (cercando di far corrispondere le smerlature del disco superiore con quelle del disco inferiore), premendo leggermente in modo da sigillarli per non far uscire il ripieno in cottura. Diluire il tuorlo con poco latte e spennellare la superficie delle offelle. Foderare una teglia con carta forno, sistematevi i dolci ed infornare a 190 °C per 15 minuti circa (regolatevi con il vostro forno). Sfornare, far raffreddare e cospargere con zucchero a velo. Il giorno dopo sono ancora più buone.
Se amate i dolci con le mele, dovete provare assolutamente questi...!!!
qui si pecca di golosità, altro che!! ti sono venuti perfetti questi biscotti, come si fa a far combaciare così le smerlature proprio non lo so... bravissimissima! metterò anch'io l'uvetta (o magari qualche scagliettina di mandorla...).
RispondiEliminaun abbraccio grande
Ale sono bellissime, ciao
RispondiEliminaun abbraccio
Mamma mia Ale che delicatezza questi biscotti e che profumo con le spezie che che hai aggiunto! baci
RispondiEliminama che buone le focacce con le mele.. sempre buonissime le ricette di Artusi e tu, Ale, bravissima a rifarle..
RispondiEliminaYummy, non conoscevo questi dolcetti (chiamarli biscottini è riduttivo), già li adoro!Ciao ciao ^^
RispondiEliminasono venuti perfetti! Un paio x il the delle cinque sarebbero perfette!!!!!
RispondiEliminaBaci
Da quanto desidero provarle... ma ancora non mi decido... così mi fai venire una gran voglia e mi hai incuriosito con quel libro ;) Buona serata!
RispondiEliminaMi dispiace contraddirti ma le Offelle Romagnole non esistono....Io sono romagnolo, e ho tanti libri sulla cucina tradizionale romagnola, compreso il libro "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene" di Pellegrino Artusi. Prima di scrivere questo commento ho spulciato tutti i miei libri, compreso quello dell'Artusi dove ho trovato la ricetta delle "Offelle di marmellata", e le "Offelle di marzapane". Spero che tu non te la prenda per questa piccola precisazione ciao a presto.
RispondiElimina@ Cristina: con le mandorle saranno ancora più buone… e far combaciare le smerlature non sarà un problema, ne sono sicura!
RispondiEliminaUn bacione
@ Stefania: grazie!!!
@ Meggy: anche perché sono biscottoni…
@ Angicoock: accomodati pure…!
@ Giulia: dai, provale e non te ne pentirai!!!
@ Gianluca: ciao e benvenuto. Una precisazione avrei dovuto farla io, specificando meglio nell’introduzione alla ricetta, che l’Artusi le chiama Offelle di Marmellata, mentre la Lomazzi (che ha modificato leggermente la ricetta) le ha volute chiamare Offelle Romagnole, forse in onore all’origine della parola “Offella”.
Però, perché effettivamente le abbia chiamate così, lo dovresti chiedere a lei, ma mi sembra non corretto dire che non esistono…!!! Non esisteranno, con quel nome, nella cucina tradizionale, ma io non ho scritto questo, ma: “…la ricetta che vi propongo però, l'ho trovata sul libro monotematico "Il libro delle mele" di Giuliana Lomazzi (collana "Il lettore goloso" diretta da Allan Bay), che si ispira chiaramente al grande Artusi” .
E’ forse vietato dare un nome nuovo ad una ricetta ispirata da un’altra e modificata in parte? Mi sembra che lo facciamo quasi tutti i giorni, sia noi cuochi amatoriali, che quelli professionisti. E mi sembra, o almeno lo spero, che non esista ancora una legge che lo vieti …
P.S. il libro dell’Artusi ce l’ho anch’io, anzi, è uno dei primi che ho acquistato….
Sono molto belle a vedersi oltre che buone.Io( che non son l'Artusi e nemmeno la Ale :))chiamo delle simili delizie che faccio ogni tanto "fagottini", anche perchè non son così belle.
RispondiEliminaAnni fa ne ho ideato con..ciliege, ovviamente denocciolate.Provare per credere.
interessante quel libro...
RispondiEliminale offelle ti sono venute perfette! complimenti!
buon we
Ale che delizia devono essere, sono appena stata da Eataly e ho comprato le offelle tradizionali, ma per questa tua golosa versione, devo proprio mettermi all'opera! Ciao Buona settimana!
RispondiElimina@ Nik: certo che proverò con le ciliegie... eccome! Grazie
RispondiElimina@ Gio: se sei amante delle mele, direi che è da non perdere!
@ Any: buone!!! Io le ho mangiate di nuovo dopo diversi anni, perchè le ha portate una collega al lavoro :-)
Deliziose! Curiosamente, ieri sera stavo proprio sfogliando l'Artusi e mi sono fermata a pensare quanto sia stato fondamentale, per generazioni di buongustai, il suo trattato di cucina.
RispondiEliminaun abbraccio
Cara Alessandra,
RispondiEliminaBUON COMPLEANNO!
Un bacione
Eugenia
Eugenia: GRAZIE!!! Sono reduce dai festeggiamenti, e i 40 anni si fanno sentire...!
RispondiEliminaUn bacione anche a te e buona settimana