lunedì 24 novembre 2014

lunedì 17 novembre 2014

Gnocchi di patate e segale ripieni di Gruyère e speck

Seconda ricetta per il contest #noiCHEESamo! organizzato dai Formaggi Svizzeri e Tery di Peperoni e Patate e seconda ricetta del cuore. Nella prima ho utilizzato l'Emmentaler DOP, ora è il turno di un altro delizioso formaggio svizzero: Le Gruyère DOP, di cui vi ho parlato qui...
LA ricett che ho scelto è quella degli gnocchi! Di solito si dice: "giovedì gnocchi", ma ogni giorno è buono per prepararli!!! E' una di quelle preparazioni che ho iniziato ad amare fin da bambina, quando io e le mie sorelle li rubavamo dal tavolo prima che nostra mamma li cuocesse, era una tentazione a cui non riuscivamo a resistere :)))
Negli anni ho provato diverse varianti oltre a quelli classici con le patate, che comunque rimangono in cima alla lista di quelli che preferisco. Non sono difficili da preparare, ci vuole solo un po' di esperienza e le patate giuste, preferibilmente quelle vecchie e di montagna. Sono farinose e contengono poca acqua quindi richiederanno poca farina durante la preparazione.



Gnocchi di patate e segale ripieni di Gruyère e speck

Ingredienti per 4 persone

per l'impasto degli gnocchi
700 g circa di patate vecchie
150-200 g di farina di segale
1 tuorlo d'uovo 
sale
un pizzico di noce moscata

per il ripieno
70 g di Le Gruyère DOP, grattugiato
50 g di speck tritato finemente

per condire
burro fuso 
erba cipollina
grana grattugiato a piacere
pepe nero a piacere

Per l'impasto degli gnocchi, cuocere le patate al vapore finché risulteranno ben morbide, passarle allo schiacciapatate (le bucce rimarranno nello schiacciapatate) e lasciarle intiepidire. 
Mentre cuociono le patate preparare il ripieno, unendo Le Gruyère e lo speck in una ciotola.
Su una spianatoia versare circa la metà della farina, mettere la purea di patate, il tuorlo d'uovo, la noce moscata e un bel pizzico di sale. Impastare unendo la restante farina (potrebbe non essere necessario unirla tutta), senza lavorare troppo il composto o sarà necessario aggiungere altra farina con il risultato di avere degli gnocchi duri...  Se siete alle prime armi con gli gnocchi, vi consiglio di cuocerne velocemente uno di prova per capire se la consistenza è quella voluta ;) Sulla spianatoia infarinata formare dei rotoli del diametro di circa un paio di cm e ricavare delle palline. Prendere una pallina per volta e formare un incavo al centro e riempirlo con il ripieno. Trasferire su un vassoio ben infarinato. Proseguire fino ad esaurire gli ingredienti. Cuocere in una pentola capiente e in abbondante acqua salata. Quando gli gnocchi verranno a galla, cuocere per 3-4 minuti, scolare delicatamente con lo scolagnocchi e versare in un tegame che possa contenere gli gnocchi in un solo strato, e in cui avrete ridotto il burro color nocciola. Far insaporire velocemente e impiattare. Cospargere con l'erba cipollina tagliuzzata con delle forbici e, a piacere, con grana grattugiato.



Con questa ricetta partecipo al contest dei Formaggi Svizzeri e di Peperoni e Patate


martedì 4 novembre 2014

Tortelloni fritti con Emmentaler DOP e patate, su crema piccante di peperoni rossi

Finalmente sono riuscita a preparare la prima ricetta per il contest #noiCHEESEamo, ideato da Formaggi dalla Svizzera e  Tery di Peperoni e Patate, E' il terzo contest dei Formaggi Svizzeri ed è la seconda volta che partecipo :)
I formaggi protagonisti di questa edizione sono Le Gruyère DOP e l'Emmentaler DOP.
Le Gruyère DOP prende il nome dalla zona di produzione, che è tutta la regione attorno al comune di Gruyères, nel Canton Friburgo, nella parte occidentale della Svizzera. Le sue origini sono molto molto antiche, pensate che risalgono al 1115!!! Si tratta di un formaggio a pasta dura prodotto con latte crudo fresco (per una forma di 35 Kg occorrono 400 litri di latte). La pasta è di color avorio, leggermente umida, morbida, poco friabile e di media durezza. Le mucche da cui viene munto il latte, si nutrono di erba fresca dei pascoli durante l'estate e di fieno durante l'inverno. Il processo per ottenere Le Gruyère dura diversi mesi, durante i quali la forma viene spazzolata e lavata con acqua salata. L'umidità che si crea, permette alle muffe di svilupparsi dalla crosta verso l'interno, ed è proprio questo processo che dona al formaggio il suo gusto unico, salato, fruttato e aromatico, che ritrovate nella buonissima fondue, di cui è il protagonista indiscusso!
La bontà di questo formaggio è dovuta certamente alla materia prima eccellente ma anche alla sapiente lavorazione dei casari... niente additivi per Le Gruyère!!! Si può trovare in diverse varianti: dolce, semisalato, salato o surchoix.

L'Emmentaler DOP ha una storia altrettanto antica ed è considerato il Re dei Formaggi Svizzeri. E' vicino di casa del Gruyère, visto che nasce nel confinante Cantone di Berna. Viene anch'esso prodotto con latte vaccino crudo, proveniente da mucche che vengono nutrite solo con erba fresca e fieno.
Nella versione classica il colore è giallo oro (ma può diventare giallo scuro/marrone nelle altre versioni più stagionate e sapide) e il gusto è dolce e di noci. La stagionatura è di almeno 4 mesi per la versione classica, fino agli oltre 12 mesi per quello maturato in grotta.
Con il Gruyère ha in comune l'utilizzo del latte crudo, l'altissima qualità e genuinità della materia prima e l'abilità di chi lo produce. Le forme dell'Emmentaler hanno un peso minimo di 75 Kg fino ad arrivare a quello massimo che è di 120 Kg di peso, quindi, sono molto più grandi rispetto a quelle del Gruyère, che vanno dai 25 ai 40 Kg al massimo. Rispetto al più sapido Gruyère, l'Emmentaler ha un gusto dolce di noci e si distingue subito per la sua caratteristica più famosa: i buchi!!!
Solitamente l'Emmentaler viene consumato crudo, ma vi garantisco che anche cotto è delizioso. Entrambi non possono mancare in un piatto di degustazione di formaggi svizzeri!!!

Per la prima delle due ricette che ho deciso di preparare, ho utilizzato l'Emmentaler DOP.
L'ho già scritto un sacco di volte, e pazienza se mi ripeto ;) ma la pasta fresca e quella ripiena, sono le preparazioni che amo di più: amo prepararle e amo mangiarle. E poi, sono legate a tanti meravigliosi ricordi della mia infanzia e adolescenza... Sono ricette che ho nel cuore :)
In Sardegna, regione d'origine di mia mamma, si preparano i deliziosi Culurgiones di patate. Chi ha avuto modo di assaggiare quelli cucinati come si deve, non li dimentica più! Quelli che preparava mia mamma erano spettacolari. La cottura tradizionale avviene, come per quasi tutta la pasta ripiena, tramite lessatura in acqua bollente salata. Ma nelle famiglie, almeno in quella di mia mamma, qualche Culurgiones si friggeva, e noi sorelle ce li rubavamo a vicenda... Provate a friggere la pasta ripiena, anche se non sono Culurgiones, non ve ne pentirete!!!



Tortelloni fritti con Emmentaler DOP e patate, su crema di peperoni piccante

Ingredienti per 25-30 pezzi

per la sfoglia

110 g di farina 0
1 uovo
un goccio di olio extravergine d'oliva

per il ripieno

una patata grande del peso di 250 g circa o due più piccole
80 g di Emmentaler DOP, grattugiato
sale e pepe

per la crema di peperoni rossi

2 peperoni rossi medio-piccoli
olio extravergine d'oliva
un piccolo peperoncino fresco rosso piccante, privato dei semi e tritato
sale

olio extravergine d'oliva per  friggere

Preparare la sfoglia, creando una fontana con la farina su una spianatoia di legno. Versare le uova al centro e l'olio. Mischiare le uova con una forchetta, unendo poca farina per volta, continuare la lavorazione aiutandovi con una spatola poi con le mani, fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Avvolgere in pellicola per alimenti e lasciar riposare per almeno mezz'ora.
Per il ripieno, cuocere la patata ben lavata, immergendola in acqua fredda leggermente salata. Passare allo schiacciapatate (non è necessario pelarla, la pelle rimarrà nello schiacciapatate), mettere in una ciotola e lasciar raffreddare Unire l'Emmentaler, mescolare e regolare di sale e pepe. Coprire e mettere in frigorifero.
Per il condimento, abbrustolire i peperoni interi (ben lavati e asciugati) su fuoco basso, posizionati sopra ad una gratella spargifiamma, girandoli man mano che ogni lato sarà abbrustolito, avendo l'accortezza di fare lo stesso anche con la base e la punta, facendo attenzione a non scottarvi (aiutatevi con una pinza)! Mettere i peperoni in un sacchetto di quelli per la congelazione (serve per facilitare la rimozione della pelle), chiudere e lasciar intiepidire. Eliminare tutta la pelle abbrustolita. Dividere a metà con un coltello, sgocciolare da liquido interno e tamponare con carta assorbente da cucina. Eliminare il picciolo, i semi e i filamenti bianchi. Tagliare a pezzi e mettere nel bicchiere del frullatore ad immersione insieme al peperoncino. Frullare unendo l'olio a filo, fino a raggiungere la consistenza desiderata, che dovrà essere come una crema abbastanza densa. Assaggiare e regolare di sale. Coprire e mettere in frigorifero.
Stendere la sfoglia ad uno spessore di 1,5 mm circa. Non stendetela troppo sottile, altrimenti rischierete di far uscire il ripieno durante la frittura. Ritagliate dei quadrati di 6 cm di lato e mettete al centro di ognuno una pallina di ripieno. Chiudere a tortello unendo due dei quattro angoli opposti del quadrato, facendo leggermente pressione con le dita intorno al ripieno per far aderire bene la sfoglia e per far uscire l'aria. Unire le due punte alla base del triangolo che avrete ottenuto, formando il tortello. Proseguire fino ad esaurimento della sfoglia.
Riscaldare un cm circa d'olio in una padella di 20 cm di diametro e friggere 7-8 tortelli per volta, su tutti i lati, finché saranno ben dorati. Sgocciolare su carta assorbente da cucina e posizionare su un cucchiaino da finger food (come in foto) in cui avrete versato poca crema di peperoni. Servire subito e... buon appetito!!!


Con questa ricetta partecipo al contest organizzato da Formaggi Svizzeri e Tery di Peperoni e Patate


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